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Nel primo dei nostri articoli abbiamo analizzato in modo dettagliato il successo dell’iPod. Vogliamo ora prendere in considerazione il caso dell’iPhone, che sta riscuotendo un buon successo e che nato (quasi) dal nulla è diventato un prodotto vincente.
Quando un grande player vuole affacciarsi in un mercato che non conosce, deve stare molto attento. Lo sa bene la Microsoft, che con Zune e XBox ha creato una buona base di utenti, ma a faticato non poco per affermarsi e ha dovuto lavorare molto sull’aspetto di management più che su quello commerciale. Inizieremo con un esempio per spiegare la stragegia dell’iPhone di Apple.
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Grazie al periodo natalizio, pieno di Regali, la redazione di Gioorgi.com è riuscita a guardare da vicino l’Apple iPhone 3G, chiamato anche “Melafonino”.
Così abbiamo iniziato a fare una serie di considerazioni sull’iPhone e abbiamo tratto delle conclusioni interessanti. In questo primo articolo inizieremo a parlare di iPod, per poi introdurre l’argomento iPhone in un secondo intervento.
Negli ultimi due anni e mezzo la Apple ha iniziato a trasformarsi da società venditrice di Personal Computer di fascia alta con una forte riconoscibilità, ad un a società che aspira a vendere apparecchiature avanzate di diverso tipo. Questo percorso è iniziato con l’iPod, ed è poi proseguito con l’iPhone. Si noti che questa strategia si è affinata nel tempo. Inizialmente l’iPod sembrava più un gadget per veicolare e rafforzare l’iTunes Music Store. L’avventura del negozio on line di musica era molto rischiosa: innanzitutto perché esistevano (ed esistono) già innumerevoli servizi similari, e poi perché il loro successo era risibile. Microsoft ha faticato non poco a entrare in questo mercato, e lo ha rafforzato con Zune solo dopo che l’esperienza della Apple era parsa convincente in quel di Redmond.
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In America si definisce Black Friday è negli Stati Uniti il primo venerdì successivo al Thanksgiving Day (Giorno del Ringraziamento), e tradizionalmente dà inizio alla stagione dello shopping natalizio.
Su Wikipedia leggiamo che:
Si tratta di una festa non ufficiale che tuttavia assume una grande importanza sotto l'aspetto commerciale poichè costituisce un valido indicatore sia sulla predisposizione agli acquisti sia indirettamete sulla capacità di spesa dei consumatori americani tanto da essere attentamente osservato e atteso dagli analisti finanziari e dagli ambienti di borsistici americani e internazionali.
A Gioorgi.com abbiamo quindi provato a chiederci che cosa sarebbe successo il Blakc Friday, controllando la cronaca il giorno successivo a tale data.Le grandi catene di commerciali offrono in questa occasione notevoli ed eccezionali promozioni al fine di incrementare le vendite.
Il termine Black Friday è nato a Philadelphia e deriva il nome dal pesante e congestionato traffico stradale che si sviluppa, per l’occasione, in quel giorno.
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In un articolo del corriere della sera del 19 novembre 2008, leggiamo un inciso che dà un’idea della crisi in atto. Si riporta una discorso del ministro del Tesoro Henry Paulson (grassetto nostro):
Paulson [...] ha spiegato che, anche se la crisi rimane grave, non è cosa da poco che il sistema sia sopravvissuto a una spaventosa distruzione di ricchezza. Ed ha fornito un dato impressionante: le istituzioni che nei mesi scorsi «sono fallite o hanno vissuto una situazione che equivale a un fallimento», e cioè Bear Stearns, IndyMac, Lehman Brothers, Washington Mutual, Wachovia, Fannie Mae, Freddie Mac e il colosso assicurativo Aig, all' inizio del 2008 avevano un patrimonio complessivo di 4,7 trilioni di dollari: una cifra pari a due volte e mezzo il Prodotto interni lordo dell' Italia. Una ricchezza andata quasi completamente in fumo.
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A Gioorgi.com
ci occupiamo di software da molto tempo. Giovanni Giorgi respira il software dalla metà degli anni ottanta, quando il Vic 20 fu commercializzato in Italia (abbiamo trovato molti dettagli sul nome e la storia del VIC-20, ma la fonte più attendibili è sempre wikipedia).Dopo così tanto tempo, possiamo affermare uno dei principi fondamentali che qualsiasi persona si occupi di software deve tenere a mente.
Non importa se siete account, ingegneri, responsabili di marketing o semplici sviluppatori junior. Dovete sempre tenere a mente che il software che producete deve essere facile.
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L’andamento delle borse negli ulti giorni (soprattutto la prima settimana di Novembre) non è stata influenzata positivamente né dalle elezioni americane (che portano un presidente con un consenso largo e diffuso) né dall’annuncio della buona salute di Unicredit (che incrementerà gli investimenti alle aziende meritevoli).
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A Gioorgi.com non siamo avvezzi a credere a tutto quello che dice la stampa.
Per parecchio tempo, il fenomeno “Second Life” ha imperversato sui media: sembrava che se tu non avessi un avatar, un negozio virtuale, un’ “isola politica” o un’attività piazzata su second life saresti stato etichettato come “sfigato digitale”.
In questi giorni è stata rilanciata la notizia secondo cui second life stia andando sempre peggio. Repubblica lo aveva già rilevato mesi fa, ma ora è chiaro il tracollo: su 15 milioni di utenti, solo poco più di 480.000 hanno abitato l’ultima settimana di Second Life (SL for friends). Un sistema in cui per svagarsi è necessario spendere denaro vero, ed in cui la tua identità non è verificata sa di new economy old style (quella esplosa con la bolla del 2001, per intenderci).
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Nell’ultimo mese si è molto parlato della crisi che ha investito il mercato finanziario, e nonostante le già pessime performance di alcuni prodotti, la situazione sta leggermenete peggiornado.
A Gioorgi.com abbiamo deciso di attendere prima di pubblicare questo articolo. Difatti, benché molte delle riflessioni qui contenute fossero già maturate a fine settembre, i continui ribassi di borsa e il panico da insolvenza rendevano difficile anche una valutazione “a caldo” della situazione.
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Sono sempre stato molto scettico verso le visionarie opinioni di molti “guru”, siano essi tecnocrati o economisti di fama. In italiano si dice “prendere in castagna qualcuno”, quando lo si smaschera, oppure si dimostra che sta sbagliando. Vediamo quindi quante castagne ci ha riservato questo autunno…
Castagna 1: l’era all’idrogeno continua ad essere posticipata
In questi mesi mi è ricapitata in mano una edizione del 2002 de “L’era all’idrogeno” di Jeremy Rifkin.
In tale testo, a pagina 251 leggiamo:
la Shell è convinta che i veicoli alimentati da cella a combustibile ad idrogeno probabilmente entreranno massicciamente nel mercato automobilistico europeo e americano entro il 2005
Come vedete ho dato qualche annetto in più (siamo oltre la metà del 2008) a Mr Rifkin, sperando che si trattasse solo di un ritardo trascurabile...però ora mi dolgo nell'osservare che di tale mercato di auto ad idrogeno non vi siano tracce significative.
Read MoreAfter some testing, we are happy to release brasilwin_1_2, which features Java Jython 2.5alpha3 support!
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Normalmente Gioorgi.com non è un sito dedicato alla illustrazione degli errati investimenti della Redazione. Però l’andamento del Fondo Arancio di ING Direct è così fallimentare, così stupidamente deprimente che ci incita ad una concisa discussione sui meccanismi dei fondi, in modo semiserio.
Poiché tra i fondatori di Gioorgi.com ve ne è uno che ha contribuito al design del backend su cui si basa l’interfaccia di compravendita fondi (=Giovanni), ci siamo sentito molto in colpa quando abbiamo visto questo grafico:
Andamento del fondo arancio Come si può osservare dal diabolico grafico, il fondo ha iniziato a veleggiare tranquillamente intorno ai 53 euro a botta. Giovanni, da bravo tester e risparmiatore è arrivato ad acquistarne qualche modesta quota, per un prezzo di carico medio intorno ai 55 euro. Ha continuato fiducioso nel mercato anche durante la caduta a picco del titolo, che ha iniziato a verificarsi intorno al novembre 2007.
Poiché il titolo stacca una cedola ogni giungo, il Gio credeva che di lì a sei mesi la bufera sarebbe passata, ma per sicurezza ha smesso di acquistare titoli, visto che la crisi dei mutui subprime stava iniziando a insospettirlo.
Read MoreHo appena finito di leggere il libro “Gomorra” di Roberto Saviano, preferendolo al film. Il testo è denso, e in alcuni punti leggermente frammentario. “Gomorra” però è un ottimo esempio di quel giornalismo sul campo, fatto da un giovane ragazzo (Saviano è nato nel 1979) che non si accontenta e arriva fino nel cuore della realtà in cui vive. E’ un tipo di giornalismo che ricorda molto Enzo Biagi, e che fa additato come esempio ai giovani scrittori di oggi come di domani.
All’inizio non avevo molta voglia di leggere “Gomorra”, perché pensavo dicesse le solite cose che si sanno sulla mafia, tipiche di un vecchio film come “il Padrino” o “Scarface”. Invece il testo è molto diverso, ed estremamente istruttivo, per capire come è fondata l’economia criminale, e getta anche una luce oscura sui piedi su cui si poggia il sistema economico italiano.
Read MoreNel campo dell’IT italiana, si definisce “body-rental” la pratica di alcune società X di “affittare” delle persone ad altre società di consulenza Y che poi le impiegano presso dei grandi Clienti.
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Il governo, d’accordo con l’opposizione vara un decreto per proteggere la privacy del povero signor “Mario Rossi” (o Bianchi… insomma un nome comune) spiato dai cattivoni di telecom. In pratica si vuole impedire che le scottanti telefonate tra Rossi (Bianchi) e la sua fida commercialista (amante) vengano scoperte.
La cosa parrebbe sensata se non avessimo l’impressione che lo scopo sia VEROSIMILMENTE un’altro.
Infatti un giornare come Repubblica (o il Giornale.. hem…) e’ composto da circa 46 pagine. Le intercettazioni sono 100.000 files. Non si puo’ pubblicare tutto prima della fine del mondo, e la gente si sa perde interesse dopo circa tre puntate (anche meno…).
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