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In un precedente articolo abbiamo iniziato a parlare del grande B, e di alcuni errori fatti dalla sinistra.
Darò a questo secondo articolo un taglio differente, iniziando a esporre i lati positivi degli ultimi diciotto anni di lotta politica italiana, confutando il detto “si stava meglio negli anni ‘80” oppure “si stava meglio quando si stava peggio”.
Per chi non c’era (o era troppo piccino), ricordo che negli anni ottanta non solo esistevano le tangenti (come ora) ma c’era il Penta-Partito. Tale curiosa idea italiana era basata sulla speranza che un grande partito (la Dc) potesse governare con l’aiuto di altri quattro partiti minori (di cui il PSI, con il 15-18% dei consensi era il più corrotto e pervasivo).
La caratteristica del pentapartito era che risultava impossibile attribuire meriti o colpe, e alla fine non si capiva quasi nulla. L’Italia era famosa per i governi “balneari”, che per fortuna sono finiti. Ve lo ricordate Goria, disegnato da Forattini senza faccia, per sottolineare il suo scarso carisma?
L’implosione del sistema grazie a Tangentopoli ci ha portato verso un sistema bipolare molto più netto e chiaro. Per cui chi dice che Tangentopoli è stato un male mente sapendo di mentire e probabilmente è pure un pò stronzo. Vediamo perché…
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Nell’ultimo periodo mi sono allontanato dalle considerazioni politiche, disgustato dal fallimentare secondo governo Prodi, caduto per interessi personali di sapore giudiziario. La Iervolino a Napoli ha fatto di male in peggio, confermando l’incapacità della larga coalizione di sinistra di essere attuativa e risolutiva rispetto ai problemi del paese.
I giornali Italiani sono bipolari: ci sono gli estimatori del presente governo Berlusconi, e quelli che lo vedono come il male assoluto. Spesso ho letto articoli fatti da ottimi giornalisti che sono più interessati alla loro prosa, che ha presentare argomenti concreti, punti di vista oggettivi su cui gli Italiani possono crearsi un’opinione consapevole.
Dopo una lunga riflessione, penso che l’attuale governo rispecchi la maggioranza degli italiani come mai prima d’ora. Vediamo perché.
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A Gioorgi.com la redazione ha una doppia anima: da un lato siamo fan dell’america, dall’altro ne evidenziamo gli errori compiuti negli ultimi anni, come per esempio la lunga e non risolutiva guerra in Iraq, a cui rischia di aggiungersi anche un conflitto di sapore iraniano. Come molti, abbiamo seguito con emozione la notte elettorale, e abbiamo segretamente tifato per Barrack Obama.
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Il Governo Berlusconi continua ad essere apprezzato per il suo decisionismo. In modo rapido il governo ha rimosso la spazzatura a Napoli, approvato decreti legge per migliorare la sicurezza e si sta preparando a mandare l’esercito contro la mafia.
La velocità attuativa del governo odierno è maggiore rispetto al passato.
E’ indispensabile però osservare che tale rapidità è ottenuta attraverso lo strumento dei decreti legge.I decreti legge dal punto di vista costituzionale sono pensati per attuare procedure “urgenti”, poiché richiedono solo l’approvazione del consiglio dei ministri, e non del parlamento.
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Gioorgi.com, nato per sfida a Giugno, ha totalizzato oltre quaranta articoli, ben oltre il limite che la Redazione si era prefissata.
Per festeggiare il raggiungimento di questo primo traguardo, vi spiegheremo come funziona il sito, rivelandovi in parte i nostri gelosissimi “segreti industriali” :) restando sempre tra il serio ed il faceto, stile che ci contraddistingue.
Sugli articoli non si scherza
Poiché il tempo è tiranno, gli articoli su Gioorgi vengono scritti con largo anticipo, e inseriti nella “coda dinamica di pubblicazione”, gestita da Giovanni in persona. La coda è dinamica poiché eventi politici (es arresti eccellenti), sociali (il nuovo iphone perbacco!) o di diversa natura (si è perso il gatto della nonna pof!), possono alterarne il corso.
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Con disgusto mi sono allontanato dalla politica italiana per qualche mese, sia per come era finito il secondo verno Prodi sia perché ho trovato vuota e insipida la campagna elettorale che ne è seguita.
Tuttavia ora sento il bisogno di riflettere e fare il punto della situazione corrente, senza prendere la parti di nessuno dei due schieramenti delineati dalle elezioni; il nuovo governo, sorto dopo una rovinosa instabilità della coalizione di centro sinistra, è nato con molte promesse, e ora inizia a dover affrontare i problemi reali.
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Il quindici luglio (martedì scorso) mi ha colpito una doppia notizia che riguarda la giustizia, di cui tutti i politici parlano.
Da un lato, l’accusa per corruzione a Ottaviano del Turco (naturalmente già assolto dalla totalità della casta politica), dall’altro le deboli condanne per i fatti avvenuti nella caserma di Bolzaneto a Genova, durante il famigerato G8 (mal gestito dal precedente governo Berlusconi).
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Ho appena finito di leggere il libro “Gomorra” di Roberto Saviano, preferendolo al film. Il testo è denso, e in alcuni punti leggermente frammentario. “Gomorra” però è un ottimo esempio di quel giornalismo sul campo, fatto da un giovane ragazzo (Saviano è nato nel 1979) che non si accontenta e arriva fino nel cuore della realtà in cui vive. E’ un tipo di giornalismo che ricorda molto Enzo Biagi, e che fa additato come esempio ai giovani scrittori di oggi come di domani.
All’inizio non avevo molta voglia di leggere “Gomorra”, perché pensavo dicesse le solite cose che si sanno sulla mafia, tipiche di un vecchio film come “il Padrino” o “Scarface”. Invece il testo è molto diverso, ed estremamente istruttivo, per capire come è fondata l’economia criminale, e getta anche una luce oscura sui piedi su cui si poggia il sistema economico italiano.
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In Italy, the Republican-like coalition, guided by Silvio Berlusconi, has won the Election.
Small italian parties has disappeared, and now in the political arena there are only two very big players:
"Pdl" (Partito delle Libertà) Republicans and Democratics leaded by "Pd" (Partito Democratico).
Veltroni, the Democratic leader repeat often the claim made by the Economist in July 2003, that Berlusconi was "unfit to govern."
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L’esito dello scrutinio evidenzia che è netto il vantaggio del centrodestra sia alla Camera che al Senato.
La coalizione guidata da Silvio Berlusconi ha vinto con buon margine le elezioni.
Bearzot disse [1] una volta: “Ecco, la sconfitta va vissuta come una pedana di lancio: è così nella vita di tutti i giorni, come deve essere nello sport.”
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Lo scandalo della caduta del governo Prodi sta in questo piccolo fatto: il governo cade perche’ un ministro (Clemente Mastella) ha deciso di fare una stupida ripicca.
Clemente Mastella negli ultimi sei mesi si e’ distinto per essere il piu’ fulgido rappresentante della peggiore casta politica italiana.
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Dopo aver urlato per quattro mesi sulla imminente caduta del governo prodi, il risultato dell'opposizione di centro destra e' stata l'implosione del loro schieramento, chiamato la Casa delle Liberta'.
Da parte di Berlusconi, la reazione e' stata la creazione a tempo di record di un nuovo partito, sfasciando quello vecchio in una fredda domenica di novembre.
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L'ondata di indignazione sollevata da Grillo al V-day, e' piovuta inaspettata
sia sui giornalisti che sui politici.Segno che ne' i giornalisti ne' i politici usano Internet, visto che anche io che seguo poco Grillo sapevo di questa iniziativa.
E gia' questo la dice lunga...
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Stamane come un flash mi sono venute in mente una serie di ragioni politiche, alcune delle quali non proprio “onorevoli”, per giustificare la scelta di candidare Veltroni a leader del Pd. Ma iniziamo con ordine…
Lo scandalo delle intercettazioni ha nuociuto a D’Alema, e ha avuto un impatto psicologico assai forte. Come se ci fosse sotto molto di più di quello che si è saputo: la polemica sul giudice che ha deciso di pubblicare gli atti, è il sintomo di paura da parte della classe politica.
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Francesco Rutelli ha dichiarato che "se fosse stato un semplice deputato, andrebbe al family day". Questa dichiarazione e' a mio avviso penosa e un po' ipocrita.
Premetto che sono a favore dei D.i.c.o., anche nella forma piu' blanda proposta dal governo, e che patti del genere sono gia' presenti nel resto dell'Europa da tempo.
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