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La rielezione di Giorgio Napolitano come presidente verrà portata storiamente come prova della crisi in cui la seconda repubblica versa in questo periodo. Da un lato il blocco dei partiti tradizionali (PD,PDL,Scelta Civica, SEL, Lega…) ha sempre voluto rifuggire un accordo con il neonato movimento cinque stelle (M5S). Simmetricamente l’M5S ha proposto Rodotà come presidente senza mai aprirsi ad una discussione.
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Da più parti si è osservato che il governo ha sprizzato ottimismo da tutti i pori fino ad un mese fa, quando ha dovuto ricredersi e optare per una manovra pluriennale “con il cuore che gronda sangue”
Siamo passati dalla megalomania del faccio tutto io, a “ci dispiace ma siamo veramente immersi in una situazione marrone”.
Come è posibile?
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Speriamo che questa manovra non sia così pessima come appare…ho seguito personalmente la conferenza stampa di venerdì sera, e sono qui a darvi le mie impressioni, dopo doverose riflessioni e la lettura dei maggiori quotidiani italiani.Leggiamo su Repubblica, che la manovra in atto prevede 45 miliardi aggiuntivi in due anni.
http://www.repubblica.it/economia/2011/08/12/dirette/crisi_italia_12_agosto-20347856/?ref=HREA-1
Per fortuna la memoria storica di Wikipedia e di Repubblica (http://www.repubblica.it/online/fatti/rifondazione/prodi/prodi.html) ci ricordano che nel 1996 fu varata una finanziaria di 62.500 miliardi di lire, cioé circa 31 miliardi di euro al cambio fisso. Quella manovra fu varata dal governo prodi per “entrare in Europa” e fu considerata un vero salasso; tale “contributo straordinario” non fu completamente restituito due anni più tardi.
Ora si parla di un “addon” di 45 miliardi in due euro, e da più parti si dice che sia la manovra più grande della Repubblica.
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E’ oramai da più di una settimana che si parla della crisi dell’Italia. La borsa è continuata a cadare in picchiata, tanto che mercoledì 10 agosto Milano ha perso il 6,6% dopo reiterati ribassi. E’ stato anche il mercoledì nero della Francia, con voci di donwgrading del debito francese, per ora rimaste infondate.
E’ difficile fare un’analisi approfondita, certo è che il primo ministro si è mosso velocemente, ma ha tradito una preoccupazione su cui sicuramente i mercati hanno speculato.
La fretta di farsi trovare preparati ha creato voci confuse che hanno fatto assimigliare il governo Berlusconi al secondo confuso governo Prodi. All’inizio si è detto che non si sarebbero aumentate le tasse, chiodo fisso del nostro premier.
In realtà la situazione è così grave che alla fine risulta che verranno aumentate sia le tasse (con una specie di patrimoniale mascherata da “eurotassa”) sia ristrutturate le pensioni.
Quali sono le conseguenze? E la crisi è reale? Vediamolo assieme.
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Brelusca World: la finanziaria
Jul 9, 2010 · 2 min read ·In questi giorni in Italia si sta discutendo sulla manovra economica prossima ventura. Il presidente del consiglio, mr B. ha detto “ghe pensi mi” a far quadrare tutto. Vediamo i fatti.
Il ministro dell’Economia Tremonti ha imposto una manovra da 25 miliardi di euro, circa 50.000 miliardi delle vecchie lire. Per fare un paragone, il primo governo Prodi fu costretto a varare una manovra da 60.000 miliardi di lire per entrare in Europa.
Sembra quasi che ne siamo usciti!
La cosa più sconcertante è che in questo governo non è possibile discutere delle decisioni del duo B&T: Tremonit esige, Berlusconi non può opporsi ai numeri. Per cui ogni ministero si è messo allegramente a tagliare, inventando decurtazioni umoristiche (come il taglio delle tredicesime delle forze di polizia) salvo poi ritornare sui suoi passi appena la “boiata” è risultata palese.
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Nell’ultimo periodo mi sono allontanato dalle considerazioni politiche, disgustato dal fallimentare secondo governo Prodi, caduto per interessi personali di sapore giudiziario. La Iervolino a Napoli ha fatto di male in peggio, confermando l’incapacità della larga coalizione di sinistra di essere attuativa e risolutiva rispetto ai problemi del paese.
I giornali Italiani sono bipolari: ci sono gli estimatori del presente governo Berlusconi, e quelli che lo vedono come il male assoluto. Spesso ho letto articoli fatti da ottimi giornalisti che sono più interessati alla loro prosa, che ha presentare argomenti concreti, punti di vista oggettivi su cui gli Italiani possono crearsi un’opinione consapevole.
Dopo una lunga riflessione, penso che l’attuale governo rispecchi la maggioranza degli italiani come mai prima d’ora. Vediamo perché.
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In America si definisce Black Friday è negli Stati Uniti il primo venerdì successivo al Thanksgiving Day (Giorno del Ringraziamento), e tradizionalmente dà inizio alla stagione dello shopping natalizio.
Su Wikipedia leggiamo che:
Si tratta di una festa non ufficiale che tuttavia assume una grande importanza sotto l'aspetto commerciale poichè costituisce un valido indicatore sia sulla predisposizione agli acquisti sia indirettamete sulla capacità di spesa dei consumatori americani tanto da essere attentamente osservato e atteso dagli analisti finanziari e dagli ambienti di borsistici americani e internazionali.
A Gioorgi.com abbiamo quindi provato a chiederci che cosa sarebbe successo il Blakc Friday, controllando la cronaca il giorno successivo a tale data.Le grandi catene di commerciali offrono in questa occasione notevoli ed eccezionali promozioni al fine di incrementare le vendite.
Il termine Black Friday è nato a Philadelphia e deriva il nome dal pesante e congestionato traffico stradale che si sviluppa, per l’occasione, in quel giorno.
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In un articolo del corriere della sera del 19 novembre 2008, leggiamo un inciso che dà un’idea della crisi in atto. Si riporta una discorso del ministro del Tesoro Henry Paulson (grassetto nostro):
Paulson [...] ha spiegato che, anche se la crisi rimane grave, non è cosa da poco che il sistema sia sopravvissuto a una spaventosa distruzione di ricchezza. Ed ha fornito un dato impressionante: le istituzioni che nei mesi scorsi «sono fallite o hanno vissuto una situazione che equivale a un fallimento», e cioè Bear Stearns, IndyMac, Lehman Brothers, Washington Mutual, Wachovia, Fannie Mae, Freddie Mac e il colosso assicurativo Aig, all' inizio del 2008 avevano un patrimonio complessivo di 4,7 trilioni di dollari: una cifra pari a due volte e mezzo il Prodotto interni lordo dell' Italia. Una ricchezza andata quasi completamente in fumo.
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Dopo gli ultimi cinque anni di governo Berlusconi, il nostro paese e’ scivolato indietro in quasi tutte le classifiche mondiali (e non sto parlando di calcio…). E’ indispensabile riflettere su questa crisi e non addossarne la responsabilita’ solo al passato governo.
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Personalmente sono sempre stato critico verso le corporazioni dal sapore protezionistico che vi sono in Italia. Anche se e’ difficile da rilevare, nel nostro Paese vi sono parecchi ordini professionali in trincea, pronti a difendere i loro privilegi con i denti. Gli onorevoli con le auto blu sono solo la punta dell’iceberg. In America e’ possibile comperare un’auto facendo un semplice atto di possesso, senza nemmeno passare per un notaio. Da noi per qualsiasi transazione finanziaria di questo tipo bisogna servirsi della consulenza di fin troppi figuri. Ci sono voluti anni prima di vedere dei giornali in vendita nei supermercati, e ora finalmente potremo anche comperare dei farmaci da banco. Ora i tassisti hanno paura di perdere dei diritti acquisiti, e posso capire il loro punto di vista. Vi chiedo solo una cosa: se ognuno di noi continua a difendere il proprio asfittico orto, potremo mai crescere e uscire da una crisi, che negli ultimi tre anni ci ha ricacciato in fondo alle classifiche di competitivita’ europea? E’ il caso di dare una chance alle <a href=“http://www.repubblica.it/2006/06/sezioni/economia/conti-pubblici-8/liberalizzazioni/liberalizzazioni.html"
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