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Il quindici luglio (martedì scorso) mi ha colpito una doppia notizia che riguarda la giustizia, di cui tutti i politici parlano.
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Con disgusto mi sono allontanato dalla politica italiana per qualche mese, sia per come era finito il secondo verno Prodi sia perché ho trovato vuota e insipida la campagna elettorale che ne è seguita.
Tuttavia ora sento il bisogno di riflettere e fare il punto della situazione corrente, senza prendere la parti di nessuno dei due schieramenti delineati dalle elezioni; il nuovo governo, sorto dopo una rovinosa instabilità della coalizione di centro sinistra, è nato con molte promesse, e ora inizia a dover affrontare i problemi reali.
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Il Governo Berlusconi continua ad essere apprezzato per il suo decisionismo. In modo rapido il governo ha rimosso la spazzatura a Napoli, approvato decreti legge per migliorare la sicurezza e si sta preparando a mandare l’esercito contro la mafia.
La velocità attuativa del governo odierno è maggiore rispetto al passato.
E’ indispensabile però osservare che tale rapidità è ottenuta attraverso lo strumento dei decreti legge.I decreti legge dal punto di vista costituzionale sono pensati per attuare procedure “urgenti”, poiché richiedono solo l’approvazione del consiglio dei ministri, e non del parlamento.
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In un precedente articolo abbiamo iniziato a parlare del grande B, e di alcuni errori fatti dalla sinistra.
Darò a questo secondo articolo un taglio differente, iniziando a esporre i lati positivi degli ultimi diciotto anni di lotta politica italiana, confutando il detto “si stava meglio negli anni ‘80” oppure “si stava meglio quando si stava peggio”.
Per chi non c’era (o era troppo piccino), ricordo che negli anni ottanta non solo esistevano le tangenti (come ora) ma c’era il Penta-Partito. Tale curiosa idea italiana era basata sulla speranza che un grande partito (la Dc) potesse governare con l’aiuto di altri quattro partiti minori (di cui il PSI, con il 15-18% dei consensi era il più corrotto e pervasivo).
La caratteristica del pentapartito era che risultava impossibile attribuire meriti o colpe, e alla fine non si capiva quasi nulla. L’Italia era famosa per i governi “balneari”, che per fortuna sono finiti. Ve lo ricordate Goria, disegnato da Forattini senza faccia, per sottolineare il suo scarso carisma?
L’implosione del sistema grazie a Tangentopoli ci ha portato verso un sistema bipolare molto più netto e chiaro. Per cui chi dice che Tangentopoli è stato un male mente sapendo di mentire e probabilmente è pure un pò stronzo. Vediamo perché…
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Negli anni 80 nessuno parlava del debito pubblico. Il Bagaglino ci fece anche uno sketch in cui alla fine vinceva Craxi perché sparava una cifra oscenamente alta, per poi spaventarsi di aver vinto.
Ora sappiamo che quella satira era più aderente della realtà di quello che pensiamo, difatti è notizia di questi giorni che:
Debito Pubblico da Record. A ottobre si è attestato a 1670 miliardi. Le entrate tributarie crescono a 344 miliardi
Per fortuna, grazie al bipolarismo ora lo sappiamo...
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La soglia di sbarramento al 4% è la fine dei partitucoli
Feb 4, 2009 · 2 min read ·Si possono trovare parecchi articoli sui giornali, riguardo la legge che impedisce l’ingresso in parlamento ai partiti che non superano il 4% dei voti. Un articolo di Repubblica chiosa un sondaggio effettuato tra gli elettori. A nostro avviso è estremamente importante questa legge, che non si è riuscita a fare prima. Potenzialmente con una soglia al 5% è teoricamente possibile trovarsi in parlamento con una decina di partitucoli (10x5%=50%) che in pratica sbarrerebbero la strada a qualsiasi tipo di riforma a chi dovrebbe aver ricevuto la maggioranza relativa (in Italia i partiti più grandi veleggiano intorno al 30-35% dei voti).
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La versione di Mike
Jan 21, 2010 · 4 min read ·Ho avuto modo di leggere “La versione di Mike”, la biografia “autorizzata” di Mike Bongiorno, scritta a quattro mani con il figlio Nicolò. Questo piccolo grande libro mi ha fatto fare diverse riflessioni. Mike Bongiorno è nato nel 1924, ed è morto nel settembre del 2009, a ben 85 anni di età.
Iniziamo col dire che il libro è leggero ed immediato, scorre via molto velocemente e ricorda moltissimo il modo di parlare di Mike Bongiorno. Mike racconta la sua vita per episodi, anche se sembrano più “esempi di vita”, ecco perché: Mike ci illustra ciò che vive e prova, e quando inizia a parlare di un episodio poi finisce per parlare di altro, facendo quelli che potremmo dire voli pindarici.
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Sono sempre rimasto sorpreso da come il grande B (Silvio Berlusconi) abbia svecchiato la politica sia dal punto di vista linguistico che da quello “comportamentale”.
Mentre dal punto di vista linguistico è giù stato detto molto, dal punto di vista comportamentale in pochi hanno analizzato la modalità di interrelazione del grande B: in parte perché è molto raffinata e complessa, ed in parte perché bisogna essere veramente svegli per rilevarla ed accorgersi che non è casuale, ma calibrata in modo tattico.
Alla redazione di Gioorgi.com pensiamo di avere molto da imparare dal grande G (più di quanto si potesse imparare da Giulio Andreotti o da Bettino Craxi) e quindi proviamo a dare una modesta descrizione della tattica comunicativa del grande G.
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Brelusca World: la finanziaria
Jul 9, 2010 · 2 min read ·In questi giorni in Italia si sta discutendo sulla manovra economica prossima ventura. Il presidente del consiglio, mr B. ha detto “ghe pensi mi” a far quadrare tutto. Vediamo i fatti.
Il ministro dell’Economia Tremonti ha imposto una manovra da 25 miliardi di euro, circa 50.000 miliardi delle vecchie lire. Per fare un paragone, il primo governo Prodi fu costretto a varare una manovra da 60.000 miliardi di lire per entrare in Europa.
Sembra quasi che ne siamo usciti!
La cosa più sconcertante è che in questo governo non è possibile discutere delle decisioni del duo B&T: Tremonit esige, Berlusconi non può opporsi ai numeri. Per cui ogni ministero si è messo allegramente a tagliare, inventando decurtazioni umoristiche (come il taglio delle tredicesime delle forze di polizia) salvo poi ritornare sui suoi passi appena la “boiata” è risultata palese.
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