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Sono un fan di node js, ed è una grande community.
Però è un ecosistema cresciuto in modo tumultuoso, in cui il progetto più piccolo colleziona dipendenze a rullo… finché poi vedi durante le build cose come del tipo:
cioè io non so chi sia sto zloirock però non mi è mai successo di mettere un messaggio del tipo “assumimi” durante l’installazione di un software…. peraltro nella fase di post-install.
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Se vi dicessi che il 20% delle comunicazioni che il vostro smartphone attua per consentirvi di usare Whatupp o leggere il giornale è verso i server pubblicitari di google, facebook, amazon, come reagireste?
Questo è un articolo divulgativo su uno strumento che è possibile installarsi a casa propria, per proteggere la propria rete Internet dalla pubblicità, e rafforzare la privacy della propria famiglia.
Chi ha bambini piccoli a casa sa che oramai sono in grado di giocare su smartphone o guardare filmati su Youtube. Si pone quindi un problema che va dal controllo di ciò che guardano, alla loro privacy, passando anche per una riduzione della loro esposizione alla pubblicità.
Per intenderci, Youtube non ha una grossa considerazione dello spettatore: le pubblicità non sono correlate con i contenuti, e anche abilitando i filtri per adulti il risultato è che non c’è un controllo su cosa vedono i nostri figli; tradotto in parole semplici, pubblicità inappropriate possono apparire durante la visione di un cartone animato LEGO.
Sto parlando di tutte cose che ho toccato con mano, e fornirò conferme con riferimenti ad altri articoli. Non è mia intenzione allarmare nessuno, ma sensibilizzare tutti sulla esistenza di una onda crescente che sta cercando (in sordina) di imporci un modo di vivere che non dobbiamo per forza abbracciare.
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Sembra che il governo a trazione "Legista Stellare" voglia farsi buttare fuori dall'Europa.
Show come la scarpata di Ciocca oppure sperare che la Russia ci paghi il debito, sono goffi tentativi di nascondere una incompetenza notevole, che peraltro traspare da pasticci multipli, manine e altro.
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In questo secondo articolo che illustra come configurare la posta elettronica sui propri sistemi, vedremo come gesitre le mailing list in modo molto flessibile, servendosi di opzioni usate raramente in procmail.
Una delle nostre esigenze è quella di creare dei filtri automatici che identifichino le mailing list e creino automaticamente delle cartelle separate.
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In questo articolo voglio illustrarvi le ragioni che mi hanno portato ad abbandonare GMail, ed i pro e contro di tale scelta. L’alternativa che ho scelto è di gestirmi “in casa” le email, su una macchina Linux appropiatamente configurata (postifix, dovecot, procmail e spamassassin lato server, e squirrel mail per la webmail).
Questo è il primo di una picccola serie di articoli su questo argomento.
Tra gli aspetti negativi di GMail possiamo annoverare:
- Impossibilità di creare gerarchie di folder (le "label" di GMail). Le "priority" mail introdotte nel settembre 2010 non fanno altro che complicare la situazione invece che semplificarla.
- Impossibilità di avere misure precise sui dati: quando si fa una ricerca, non viene mai ritornato neppure una approssimazione accettabile dei risultati (si legge "centinaia" o "migliaia")
- L'aspetto della privacy è sempre più a rischio e delicato, visto che durante il 2010 Google ha osato affermare che chi vuole la privacy ha qualcosa da nascondere. Questo grave problema è condiviso con Facebook
- Impossibilità di configurare l'antispam in modo appropiato
Per cui in questo articolo vedremo come valutare attentamente i dimensionamenti e l’effort richiesto, affinché sia possibile per ognuno dei lettori capire se il gioco vale la candela
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Come comperare gli altri
Sep 25, 2010 · 2 min read ·Silvio Berlusconi è sulla scena politica da 18 anni (dal 1992).
C’è una cosa che apprezzo di mr Berlusconi: la sua capacità di far funzionare le cose. Quello che non apprezzo è il tempo troppo breve in cui riesce a farlo.
Ve ne siete mai accorti? Per fondare un partito e portarlo in parlamento, Berlusconi ha impiegato meno di un annetto, un microsecondo rispetto al tempo normalmente necessario per una operazione di questo tipo.
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Ricevo e volentieri pubblico quanto segueDa: Circolo Lama <pd.circololama@yahoo.it>Data: 27 maggio 2010 18:30:43 GMT+02:00Oggetto: censura su internet (come in Cina)Visto come si stanno mettendo le cose, usate internet per diffondere questa notizia. Ieri il Senato ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (D.d..L. 733) tra gli altri con un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia (UDC) identificato dall'articolo 50-bis : "Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet"; la prossima settimana Il testo approderà alla Camera diventando l'articolo nr. 60.
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Il quattro maggio, il nostro presidente del consiglio ha detto che nel nostro paese c’è
"Fin troppa libertà di stampa"
Altre frasi che ci permettiamo di suggerire sono:"Nel nostro paese c'è troppa libertà"
Ci permettiamo solo di osservare che un politico che si riempie la bocca dicendo che il suo è il partito della libertà e dell’amore, dovrebbe magari evitare sparate infelici di questo tipo, visto e considerato il numero di giornali, casi editirici ed emittenti TV che possiede e controlla più o meno direttamente.“Nel nostro paese c’è libertà?"
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Assomiglia alla storia di Davide e Golia, con il giovane armato di fionda che batte il gigante, il lungo duello tra la Apple e George Holtz, lo studente fuoricorso che riesce regolarmente a vanificare gli sforzi del colosso informatico guidato da Steve Jobs per limitare luso delliPhone ai soli prodotti graditi allazienda. Oppure a Tom e Jerry, dove il topo dispettoso ribalta le parti e manda il gatto al manicomio. I tentativi della Apple di mettere il suo gioiello al riparo dalle incursioni di Hotz vanno avanti infatti da tempo con risultati sempre più frustranti. Questo mago dellhackeraggio di appena 20 anni ha riconquistato ora gli onori della cronaca negli Stati Uniti dando alla luce il suo capolavoro. "Si chiama Blackra1n ed è un software in grado di sbloccare un iPhone in appena due minuti: tutto ciò che devono fare gli utenti è infilare il loro cellulare nel pc, lanciare lapplicazione e premere un bottone", scrive con malcelata ammirazione il mensile Wired. In sostanza, lo straordinario successo di Holtz consiste nel riuscire a vanificare lo sforzo della Apple per decidere cosa si può fare con il suo apparecchio e con quali programmi. Una volta "aperto" con la chiave virtuale che Holtz mette a disposizione gratis online, liPhone è in grado di capire e far funzionare anche quelle applicazioni che nelle intenzioni della casa costruttrice dovrebbero essergli vietate. A pagarlo sono infatti le aziende interessate ad entrare anche nel mercato degli utenti iPhone.
via Il genietto della pirateria che spaventa Steve Jobs - Tecnologia - Repubblica.it. -
Ciao bimbo mio, mancano approssimativamente 210 giorni prima della tua nascita. Il tuo papà e la tua mamma vorrebbero sapere prima il tuo sesso, più che altro per comperarti un pigiamino del colore giusto, come moda comanda. Non che ci siano molte scelte: se sei maschietto il pigiamino sarà blu, se sarai femmina sarà rosa.
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NEW YORK - La News Corp., gigante delle comunicazioni che fa capo a Rupert Murdoch, potrebbe far pagare l'accesso alle notizie online a partire dalla metà del prossimo anno, ribadendo un'idea che lo stesso Murdoch aveva già annunciato lo scors0 8 maggio. Inoltre News Corp. potrebbe rompere l'alleanza con Amazon sul lettore digitale Kindle, se non si arriverà a una rinegoziazione degli accordi. Lo fa sapere Murdoch, il quale si è detto scontento delle relazioni tra Kindle e i lettori online dei suoi giornali, lasciando anche trapelare la possibilità di un accordo tra News Corp e Sony.
via Murdoch: faremo pagare le notizie online - Corriere della Sera.Prendiamo spunto da questa notizia e facciamo qualche riflessione.All’inizio del web, i giornali hanno tentato di creare siti web in parte gratuiti ed in parte a pagamento.
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Leggo dal "Corriere della Sera" del 28 maggio 2009 ad opera di Beppe Severgnini:
[...] Ovvietà numero tre. Le abitudini e le frequentazioni di Silvio B. riguardano solo Veronica L. (che peraltro s'è già espressa con vigore sul tema)? Be', fino a un certo punto. Il Presidente del Consiglio guida una coalizione di governo che organizza il Family Day, mica il Toga Party o il concorso Miss Maglietta Bagnata. Michele Brambilla - vicedirettore del "Giornale", bravo collega e uomo perbene - spiega che, per il mondo cattolico, contano le azioni politiche, non i comportamenti coerenti. Io dico: mah!
La frase che ci siamo permessi di sottolineare è il punto nodale della vicenda. Non ci interessa la vita privata di un settantenne, ma nemmeno possiamo ignorare il ruolo pubblico del nostro attuale primo ministro.[…]
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La settimana scorsa si è formalmente concluso il percorso politico di Alleanza Nazionale.
Fini ha confermato che il leader del Partito delle libertà (PDL for friends) è sempre il Grande Silvio, affermando però che non bisogna lasciarsi andare al culto della personalità (un rischio già preso dai numerosi vassalli del Belusconismo…).
[Aggiornato!]
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L’eredità del monarca
Mar 10, 2009 · 1 min read ·
L’eliminazione dall’arena politica del grande Silvio serve per aprire la guerra alla successione, ove l’unico ben piantato in prima posizione sembra essere Fini. Bossi è malato, e Maroni risulta parecchio incolore in questi mesi.
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Le dimissioni di Veltroni annunciate questo mercoledì fotografano un Italia tutta particolare:
- Per dimettersi da leader dell'opposizione, è necessario subire due sconfitte (politiche in Italia e amministrative in Sardegna) non una. Mi dispiace per Veltroni, ma oltre a non capire come affrontare Berlusconi, non si è nemmeno accorto in tempo che doveva dimettersi. Un ritardatario cronico.
- E' diventato normale usare il pugno di ferro sugli immigrati, salvo accorgersi poi che sono loro a costruire (in nero) le nostre case.
- Le posizioni più reazionarie della Chiesa Cattolica sembrano progressiste se confrontate con il programma di governo. E si può dire tutto della religione cattolica, tranne che sia più avanti dei tempi.
- Per giorni si è parlato di cronaca ed etica (eutanasia e stupri), ma quasi nessuno fa notare lo stupendo governo di destra sta inanellando disastri economicio-recessivi uno via l'altro. E la ragione è semplice: oggi in Italia si propone il carcere ai giornalisti se pubblicano le intercettazioni. Immaginate cosa succederebbe se dicessero che Silvio ha sbagliato qualcosina di "futile" come la politica economica. Hanno addirittura paura a spettegolare sulla Carfagna e sul suo presunto rapporto sentimentale con il primo ministro.
Non ci stiamo perdendo qualcosa d’altro, di più importante, oltre all’opposizione?
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