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Trovare un tutorial che spieghi da zero che cosa vuol dire programmare il micro controller più famoso del mondo non è facile. Per fortuna questo ottimo articolo di Michele Maffucci spiega in modo chiaro e semplice come è fatto Arduino, e come iniziare a far lampeggiare il led sul pin 13. Ma andiamo ad iniziare!
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The Arduino is mostly based in Italy, and every year I read another article about how Italy is struggling to find “their own Google” when they already have it. It’s the Arduino — they just don’t realize it yet.
Arriva da Ivrea una scheda elettronica già entrata nella cassetta degli attrezzi di designer, ingegneri architetti, appassionati di tecnologia. È Arduino, un microcontroller costruito dal team di Massimo Banzi, ex docente alla scuola di Interaction design della città piemontese: a partire dal 2005 è diventato una piattaforma per la protipazione di sistemi interattivi adatti a installazioni artistiche, dispositivi musicali, apparecchi domestici. [Dal Sole24Ore di Dicembre 2010]
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Più di un anno fa, Veronica Lario dichiarò che Silvio Berlusconi era una persona malata, per la precisione nel settembre del 2009.
, quando iniziò a circolare la storia del “papi” con una minorenne.
La situazione si è spinta fino a dove siamo ora:
- una denuncia induzione alla prostituzione di una minorenne
- una accusa di concussione, cioé di abuso di potere per risolvere l'arresto di una delle sue protette minorenni
- una denuncia per plagio da parte di Cettolaqualunque
Il lavoro per i giovani nel nostro Paese è ormai una chimera. A confermarlo è l’Istat nell’indagine “Noi Italia” del 2011. I giornali hanno titolato dicendo che i giovani non lavorano, non studiano e non cercano il lavoro: certo se sperano di imbucarsi ai festini di arcore, bisognerà riportarli alla realtà presto.
L’esempio di Marchionne porterà i nostri imprenditori a nuove tentazioni: il governo invece di tenere a bada velleità di retribuzione quartomondiste, lo incoraggia.
La crisi del debito è tutt’altro che archiviata: a dicembre e agli inizi di gennaio «tensioni» sul debito sovrano si sono manifestate «anche in Italia, Spagna e Belgio» (citazione dal Corriere).
Sintetizzando: l’economia non sta per niente bene. Il mercato del lavoro è fermo. La finanza è ridotta male (Intesa fa pagare 40 euro all’anno l’ex conto zero tondo, prima gratuito). L’istruzione ha appena ricevuto una doccia fredda sotto forma di riduzione dei fondi che tende ad incoraggiare scuole private senza standard di qualità. Lo spacciato tentativo di riforma della giustizia (chiamato il legittimo impedimento) è stato sonoramente bocciato perché anticostituzionale (sorpresa sorpresona).
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L’onorevole Gianfranco Fini ha impiegato 3 mesi (da Agosto a Novembre) per sfiduciare il governo di cui fa parte. Cosimo Palazzo in un intervento all’ assemblea dei segretari di circolo del pd ( http://www.youtube.com/watch?v=mYSRKcmYo2g) ha parlato di mediocrità politica, commentando le recenti vicende della maggioranza. Con rammarico devo osservare che Fini, invece di rappresentare una novità significativa, si staglia sulle rovine dell’impero più come un avvoltoio, che come un politico nuovo e fresco.
Vediamo perché.
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Dopo quasi 15 anni (il BreluscaWord nasce nel 1992) Fini e Bocchino si sono accorti che Silvio è “iliberale” e tende a gestire la cosa pubblica come un azienda.
Anche se apprezziamo lo sprizzo di novità che tali osservazioni comportano (ironia), e abbiamo già lodato la forza che ha avuto Fini nel riconoscere i limiti del Pdl, avremmo preferito che si accorgessero di questo un pochino prima.
Durante una delle prime interviste (tre mesi fa) lo stesso Bocchino ha rinfacciato alla sinistra di non aver fatto nulla contro il conflitto di interessi. Ma anche lui non è che se ne è proprio curato curato negli ultimi 15 anni!
Si può quindi dedurre che nel Brelusca World travolto e incancrenito dalla corruzione, qualcuno stia tentando di scappare e si sia risvegliato dal sogno plutocratico del nostro futuro presidente della Repubblica di Mediaset.
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La berlusconizzazione della politica rende l’opposizione una meteora? Oppure è il controllo di oltre la metà dei mezzi dell’informazione che rende invisibile il dissenso? Per la stessa ragione, ogni azione del secondo governo Prodi era sotto il fuoco di una opposizione ingigantita dal nostro amico mr B. Ogni errore diventava enorme e faceva vacillare un governo già malfermo. Passiamo alle colpe della sinistra.
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Brelusca World: la finanziaria
Jul 9, 2010 · 2 min read ·In questi giorni in Italia si sta discutendo sulla manovra economica prossima ventura. Il presidente del consiglio, mr B. ha detto “ghe pensi mi” a far quadrare tutto. Vediamo i fatti.
Il ministro dell’Economia Tremonti ha imposto una manovra da 25 miliardi di euro, circa 50.000 miliardi delle vecchie lire. Per fare un paragone, il primo governo Prodi fu costretto a varare una manovra da 60.000 miliardi di lire per entrare in Europa.
Sembra quasi che ne siamo usciti!
La cosa più sconcertante è che in questo governo non è possibile discutere delle decisioni del duo B&T: Tremonit esige, Berlusconi non può opporsi ai numeri. Per cui ogni ministero si è messo allegramente a tagliare, inventando decurtazioni umoristiche (come il taglio delle tredicesime delle forze di polizia) salvo poi ritornare sui suoi passi appena la “boiata” è risultata palese.
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