Elezioni 2022: Populisti pucciosi

Commentiamo con questo primo articolo il risultato delle elezioni 2022, che vedono la vittoria di Fratelli d’Italia, anche a “scapito” dei suoi alleati, una “tenuta” rispetto alle aspettative dei M5S, mentre una cocente sconfitta di PD e Lega.

C’è una cosa che non supporto nella retorica di Meoloni e Salvini: l’idea che esista un “canone” di famiglia, religiosità, sessualità, e che  chi non si uniforma sia “fuori” dai loro circoli, anziché una persona da accogliere.

Lo stesso si potrebbe dire anche per la sinistra politically correct, che a mio avviso a spinto troppo sui concetti di identità liquida creando una certa confusione sarebbe altresì necessario che sia ancora possibile fare satira su questi argomenti, e invece sembra proprio che una certa cultura condanni qualsiasi battuta; per es la serie Friends vista con gli occhi di ora è piena di body shaming e sessismo… ma fa satira appunto sulla società e la sessualità, per cui a nostro avviso non è negativo a meno di non prenderla seriamente.

Non fraintendetemi: ritengo che per quanto riguarda l’identità sessuale ognuno possa definirsi come vuole (etero, bisessuale, maschio che si sente donna, e viceversa) nei limiti del rispetto degli altri.

In questa faglia culturale si innesta il “Fascita puccioso”, il ritorno a una visione chiusa e limitata (patria, famiglia, religione) che ha fatto la fortuna di un certo leghismo della seconda fase, e di cui ora Giorgia Meloni tenta di raccogliere i frutti, pittandosi la faccia di europeismo-friendly last minute

Ma l’Europa è una delle nostre ancore di salvezza: senza l’Europa, questo paese sarebbe ancora più povero e segmentato in lobby che non si disturbano a vicenda, inorridito dall’idea di concorrenza, e quindi anche di meritocrazia. E senza merito vincono le raccomandazioni, la mobilità sociale di annulla e la speranza di migliorare la propria condizione economica si riduce a zero (che guarda caso è quello che succede al Sud d’Italia, dove l’emigrazione è un obbligo più che una scelta).

Tutte queste cose ci avrebbero reso una democrazia a metà. Se poi a questo si aggiunge l’impossibilità di creare leggi civili migliori (miglior rispetto per la donna, per es non rendendo prescrivibili i reati di natura sessuale, limitando fortemente l’obiezione di coscienza per la legge sull’aborto, introducendo più meritocrazia nell’insegnamento, ecc) non ci stupiamo se siamo in rincorsa, dietro Germania e Francia.

Evitate anche idialliaci visioni di “quando c’era lui”, perché non si stava meglio, si stava peggio.

 

 

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