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Silvio Berlusconi e’ morto oggi al San Raffaele di Milano.
Nato imprenditore, attivo soprattutto tra gli anni 70 e 80, “scese” in campo (in politica) nel 1992.
Ha rivoluzionato il linguaggio politico, e ha plasmato in parte un certo modo di pensare del paese.
Per 31 anni e’ stata una personalita’ che ha polarizzato nel bene e nel male il paese.
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Speriamo che questa manovra non sia così pessima come appare…ho seguito personalmente la conferenza stampa di venerdì sera, e sono qui a darvi le mie impressioni, dopo doverose riflessioni e la lettura dei maggiori quotidiani italiani.Leggiamo su Repubblica, che la manovra in atto prevede 45 miliardi aggiuntivi in due anni.
http://www.repubblica.it/economia/2011/08/12/dirette/crisi_italia_12_agosto-20347856/?ref=HREA-1
Per fortuna la memoria storica di Wikipedia e di Repubblica (http://www.repubblica.it/online/fatti/rifondazione/prodi/prodi.html) ci ricordano che nel 1996 fu varata una finanziaria di 62.500 miliardi di lire, cioé circa 31 miliardi di euro al cambio fisso. Quella manovra fu varata dal governo prodi per “entrare in Europa” e fu considerata un vero salasso; tale “contributo straordinario” non fu completamente restituito due anni più tardi.
Ora si parla di un “addon” di 45 miliardi in due euro, e da più parti si dice che sia la manovra più grande della Repubblica.
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Sono sempre rimasto sorpreso da come il grande B (Silvio Berlusconi) abbia svecchiato la politica sia dal punto di vista linguistico che da quello “comportamentale”.
Mentre dal punto di vista linguistico è giù stato detto molto, dal punto di vista comportamentale in pochi hanno analizzato la modalità di interrelazione del grande B: in parte perché è molto raffinata e complessa, ed in parte perché bisogna essere veramente svegli per rilevarla ed accorgersi che non è casuale, ma calibrata in modo tattico.
Alla redazione di Gioorgi.com pensiamo di avere molto da imparare dal grande G (più di quanto si potesse imparare da Giulio Andreotti o da Bettino Craxi) e quindi proviamo a dare una modesta descrizione della tattica comunicativa del grande G.
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La versione di Mike
Jan 21, 2010 · 4 min read ·Ho avuto modo di leggere “La versione di Mike”, la biografia “autorizzata” di Mike Bongiorno, scritta a quattro mani con il figlio Nicolò. Questo piccolo grande libro mi ha fatto fare diverse riflessioni. Mike Bongiorno è nato nel 1924, ed è morto nel settembre del 2009, a ben 85 anni di età.
Iniziamo col dire che il libro è leggero ed immediato, scorre via molto velocemente e ricorda moltissimo il modo di parlare di Mike Bongiorno. Mike racconta la sua vita per episodi, anche se sembrano più “esempi di vita”, ecco perché: Mike ci illustra ciò che vive e prova, e quando inizia a parlare di un episodio poi finisce per parlare di altro, facendo quelli che potremmo dire voli pindarici.
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Negli ultimi due anni in Italia abbiamo assistito al fallimento del’Ulivo come colaizione di centro sinistra di grande respiro (dopo la repentina caduta del II governo prodi) e della consacrazione a statista storico di Silvio Berlusconi (dopo oltre 15 anni di vita politica sulle spalle).
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La britannica Nature, una delle più antiche ed importanti riviste scientifiche, forse, in assoluto quella considerata, insieme a Scienze, di maggior prestigio nell'ambito della comunità scientifica internazionale, il 7 agosto, in un dettagliato articolo dal titolo "Clean hands, please" (Mani pulite, per favore) avverte: "...Per di più le connessioni tra i Ministeri della sanità e del welfare con il sistema industriale sono sgradevolmente strette: per esempio la moglie del ministro Maurizio Sacconi è direttrice generale di Farmindustria, l'associazione che promuove gli interessi delle aziende farmaceutiche ... Infatti il Governo Berlusconi ha già manifestato l'inquietante tendenza di permettere a interessi industriali di estendere la loro influenza su agenzie dello Stato". Nature, che, a differenza di quanto accade nel nostro Paese, dove la memoria viene considerata ingombrante, ricorda che gli scandali nel nostro Ministero della Salute abbiano origini lontane risalendo ai tempi dei De Lorenzo, dei Poggiolini, ecc. "Il Governo", conclude Nature, "dovrebbe pensare due volte se può essere il caso di riaprire la porta che è stata sbarrata dopo il caso Poggiolini". Ma vi siete mai domandati perché in tv appare sempre il viceministro alla salute Fazio ed il Ministro Sacconi no? Ma è normale che per sapere cosa è avvenuto e cosa ancora avviene in Italia, dobbiamo leggere la stampa estera?
Sì e normale, anzi tra un pò i giornali non parleranno più di nulla che Berlusconi non voglia. -
Lettere a mio figlio: semplificazionismo
Oct 10, 2009 · 2 min read ·Ciao Figlio mio, mancano circa 224 giorni alla tua nascita.
Se la scienza medica è precisa (e non lo è mai…) dovresti nascere una bella giornata di Maggio 2010. Il tuo papino avrà approssimativamente 36 anni (questo è quasi certo :)
Iniziamo col dire che l’anno della tua nascita è molto comodo, poiché sarà facile dire quanti anni hai con semplici sottrazioni (per es nel 2022 avrai 12 anni).
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Non siamo mai stati dei simpatizzanti di Mr Berlusconi Silvio, sulle pagine di Gioorgi. Non ci è mai piaciuta la sua politica, nessuna sua proposta o tentazione anti-legale, anche se ogni tanto il suo humor da barzellettiere ci ha fatto ridere.
La vita personale del signor B. non è per noi significativa: sono i fatti politici che ci interessano.
In Italia (contrariamente all’America e ad una certa Europa), la vita privata di un premier non è mai stata motivo di dimissioni. E tra un incolore Andreotti e un frizzante Berlusca, sarei tentato di preferire il secondo, se non ci fossero risvolti penali.
Questo non ci esime però da alcune osservazioni sulle notizie che circolano, e che sembrerebbero avere ripercussioni politiche.
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La settimana scorsa si è formalmente concluso il percorso politico di Alleanza Nazionale.
Fini ha confermato che il leader del Partito delle libertà (PDL for friends) è sempre il Grande Silvio, affermando però che non bisogna lasciarsi andare al culto della personalità (un rischio già preso dai numerosi vassalli del Belusconismo…).
[Aggiornato!]
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Domenica sera ho seguito con interesse l’intervista a Romano Prodi, e c’è stata un’affermazione molto amara. Prodi, dopo essere stato premier per due volte, ha concluso che è venuto il momento di “dare spazio ai giovani”, e che quindi il rinnovo della sua tessera del PD non andrà interpretato come una nuova potenziale discesa in campo, anche se non ha nascosto che continuerà a fare una qualche forma di politica attiva all’interno del partito democratico.
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L’eredità del monarca
Mar 10, 2009 · 1 min read ·
L’eliminazione dall’arena politica del grande Silvio serve per aprire la guerra alla successione, ove l’unico ben piantato in prima posizione sembra essere Fini. Bossi è malato, e Maroni risulta parecchio incolore in questi mesi.
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Le dimissioni di Veltroni annunciate questo mercoledì fotografano un Italia tutta particolare:
- Per dimettersi da leader dell'opposizione, è necessario subire due sconfitte (politiche in Italia e amministrative in Sardegna) non una. Mi dispiace per Veltroni, ma oltre a non capire come affrontare Berlusconi, non si è nemmeno accorto in tempo che doveva dimettersi. Un ritardatario cronico.
- E' diventato normale usare il pugno di ferro sugli immigrati, salvo accorgersi poi che sono loro a costruire (in nero) le nostre case.
- Le posizioni più reazionarie della Chiesa Cattolica sembrano progressiste se confrontate con il programma di governo. E si può dire tutto della religione cattolica, tranne che sia più avanti dei tempi.
- Per giorni si è parlato di cronaca ed etica (eutanasia e stupri), ma quasi nessuno fa notare lo stupendo governo di destra sta inanellando disastri economicio-recessivi uno via l'altro. E la ragione è semplice: oggi in Italia si propone il carcere ai giornalisti se pubblicano le intercettazioni. Immaginate cosa succederebbe se dicessero che Silvio ha sbagliato qualcosina di "futile" come la politica economica. Hanno addirittura paura a spettegolare sulla Carfagna e sul suo presunto rapporto sentimentale con il primo ministro.
Non ci stiamo perdendo qualcosa d’altro, di più importante, oltre all’opposizione?
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Silviare: sfruttare in modo strumentale un evento pubblico che ha un grande richiamo mediatico, per ottenere un risultato politico non direttamente correlato.
La vicenda di Eluana Englaro ha mostrato ancora una volta l'intelligenza e una capacità speciale del nostro primo ministro (Silvio Berlusconi). Il grande B ha sfruttato una vicenda personale (la sofferenza per una figlia in coma da venti anni) per porre sul tavolo la modifica della costituzione.Per arrivare a tanto, Silvio ha inscenato un tentativo di “salvataggio” utilizzando in modo strumentale un decreto legge. Il presidente della Repubblica Napolitano ha sollevato un dubbio di costituzionalità, bloccando di fatto un pasticcio. La conclusione è stata che Silvio ha potuto dire che “ci hanno impedito di salvarla”, ponendo sul tavolo una questione politica (“la costituzione va riformata”) che poco aveva a che fare con il caso umano (e lo strazio) che la vicenda di cronaca si porta dietro.
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