Il giornale

Federico Crosta era il grande vecchio. In redazione lo conoscevano tutti. Era il vicedirettore da cosi’ tanto tempo che nessuno sapeva dirlo con precisione: cinquanta, sessant’anni?

Conduceva Punto Notturno, un podcast trasmesso alla mezzanotte di ogni giorno, che riepilogava i fatti salienti, commentando le notizie piu’ importanti.

Punto Notturno, o PN, era seguito da tutti in redazione e quindi anche io, in qualità di semplice stagista ero stata “invitata” a farlo, anche perché ero tra i meno fanatici della trasmissione. La ragione e’ presto detta: punto notturno era basata sul prendere di mira un argomento e smontarlo a suon di dati e fatti, mettendo in ridicolo l’ospite. L’azione era affilata e astuta, e quindi non tutti si accorgevano della strategia di Crosta, perche’ il rischio valeva la candela: come ne uscivi si parlava di te per un mese, anche se per me era uno spettacolo assurdamente surreale.

Una sera, quando la redazione si era svuotata, andai da lui e gli chiesi perche’ stesse facendo questo astuto gioco al massacro
– Vedi ragazzina – chioso’ lui dalla sua scrivania – ora tu sei giovane e hai il mondo ai tuoi piedi, ma quando avrai la mia eta’ capirai molte cose.
– Cosa vuol dire?
Sbuffo’
– Quando ho iniziato, il mio era il secondo podcast a pagamento del nostro giornale on line, che si reggeva a malapena con la pubblicita’. All’inizio mi creai un notevole seguito, commentando i fatti del giorno nel modo piu’ costruttivo possibile, esponendo i fatti. Tutto ando’ bene all’inizio e vinsi anche dei premi.
Fu un successo per il giornale, e altri podcast seguirno, alcuni durano ancora oggi, altri fecero appena una decina di puntate. Fu dura trovare la formula corretta, il mio segnava la via… – smise di guardarmi e punto’ verso il muro, e poi torno’ a fissarmi, riprendendo – Ma gli anni passavano, e i problemi dell’Italia rimanevano sempre gli stessi. Io ero amareggiato di non poter far nulla, pur avendo un seguito notevole.
Denunciavo in continuazione sempre le stesse cose, e iniziavo a ricevere sempre le stesse email: chi indignato lo era ci rimaneva, chi pensava che fossi troppo di sinistra spesso mi prendeva a male parole… Il debito pubblico Italiano e’ continuato ad aumentare, si sono spesi sempre i soldi a pioggia invece di cercare di fare qualche cosa, e i politici più influenti giocavano ai populisti per restare a galla.
Finche’ e’ spuntato Zambrotto.

– Intende il presidente del Consiglio?

– Si presidente, ed ex giornalista che lavorava qui! Figlio putativo di Di Maio e Renzi, che ora hanno ottant’anni suonati ma ai tempi battibeccavano con lui su tutto. Si e’ fatto un bel seguito grazie anche al nostro, al MIO aiuto e ora guarda dove e’ arrivato e soprattutto cosa sta facendo! Dovro’ lavorare fino a novant’anni per avere uno straccio di pensione…

Lo guardai esterrefatta, e lui se ne accorse,

– Non lo sapevi vero? Sei veramente troppo giovane.

 

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