Rolex di cittadinanza

Ritengo abbastanza sterile la notizia del rolex di uno dei candidati di Calenda, che ha scatenato l’odio in rete, poché criticava il reddito di cittadinanza.
Però l’evento aiuta a spiegare spesso le dinamiche italiane.
Ci sono parecchi dati che certificano che il reddito di cittadinanza non ha creato più lavoro, e quindi ha fallito. Mi ricordo che molti evidenziavano questo rischio proprio poco prima che fosse approvato.

Il problema non è avere o meno un Rolex, ovviamente.

Il problema è che una misura che invece che creare lavoro incoraggia tutta una serie di comportamenti “alternativi” è pessima di per sé.

Da quello che mi hanno raccontato gli amici, in sud Italia non si trovano camerieri o bagnini per una ragione molto semplice: perché per prendere una cirfa paragonabile preferiscono prendere il reddito di cittadinanza, a meno ovviamente di non essere pagati in nero.
Come se imparare un mestiere, qualunque esso sia, non sia meglio di prendere soldi senza far nulla.

Solo che invece che discutere seriamente di un problema complicato (che si badi bene non ammette scorciatoie alla Salvini), in Italia si preferisce additare una qualsiasi trave nell’occhio dell’avversario politico, sperando che venga percepita come più grande della propria.
Spesso e volentieri la “trave” (un orologio vistoso?) non c’entra assolutamente nulla rispetto alla questione in discussione (reddito) ma è sufficiente per attaccare l’avversario.

In Italia non si attaccano gli argomenti, si attacca chi pone (a torto o a ragione) il problema…