Un paese spaccato in quattro

Ad un aperitivo, di un venerdì di fine maggio era seduta una perfetta visione del nostro paese. Quattro papà, uno che ha votato Lega, uno cinquestelle, uno partito democratico e uno forza italia.

Ascoltando la discussione, avreste capito moltissimo di dove stiamo andando. 

Il succo è che ognuno di questi papà ha ragione; Io stesso, come membro votante di questo paese mi sono reso conto che ci sono almeno altre tre parti del paese con sentimenti,esigenze e trazioni molto diverse. Molto più che dalla semplice spaccatura bi-polare della seconda Repubblica. Da questo punto di vista nel 2018 si chiude il ciclo aperto nel 1992 con la fondazione di Forza Italia. Anche a quel tempo la DC non scomparve subito. Così predico che il PD e Forza Italia rischiano di sparire, anche se non ora, non subito. Forse non come partiti, ma come ideologie oggi in Italia sono in rincorsa e molto molt in affanno.

 

Le trazioni di questo paese sono molte. Un accordo tra i due partiti di maggioranza è auspicabile e ci vuole una risposta politica ad una spaccatura reale. Citerò brevemente il PD, perché ho sentito frasi ridicole (quando si parlava di un’ipotesi di governo, la Serracchiani la sera del primo maggio ha osato dire che “non hanno ancora avuto modo di parlare internamente di un’ipotesi di alleanza con i cinque stelle”…dopo DUE MESI? e con risultati di voto così netti?)

Il governo Monti ha creato dei contraccolpi nella popolazione non da poco. Le famiglie produttive con figli di vent’anni sono state martellate da Monti, che difatti fu molto contestato. Ma anche le famiglie con figli piccoli non se la passarono bene: il potere di acquisto fu messo sotto sforzo e l’aumento continuo e progressivo dell’ IVA non sta facendo bene alla classe media, che difatti sta sparendo.

Paradossalmente i pensionati sono stati quelli meglio difesi, e la legge Fornero non è stata una opzione, è stata una necessità per mantenere i conti in ordine.
La lega difatti liscia il pelo dei pensionati in continuazione.

Renzi (chiamato anche quello che fa finta di dimettersi) colpito al cuore del suo egocentrismo, ha risposto in modo irresponsabile rifiutando un confronto con i cinque stelle. Il risultato è un governo Cinquestelle/Lega, due entità estrememamente distanti eppure con una maggioranza debole, minacciata dall’impero Fininvest. La gestazione del governo è stata lunghissima.

Ora abbiamo un governo in cui i pentastellati sono culturalmente schiacciati in un angolo, e Salvini fa lo splendido sulla pelle dei disperati.