Rompere le corporazioni

Personalmente sono sempre stato critico verso le corporazioni dal sapore protezionistico che vi sono in Italia. Anche se e' difficile da rilevare, nel nostro Paese vi sono parecchi ordini professionali in trincea, pronti a difendere i loro privilegi con i denti. Gli onorevoli con le auto blu sono solo la punta dell'iceberg. In America e' possibile comperare un'auto facendo un semplice atto di possesso, senza nemmeno passare per un notaio. Da noi per qualsiasi transazione finanziaria di questo tipo bisogna servirsi della consulenza di fin troppi figuri. Ci sono voluti anni prima di vedere dei giornali in vendita nei supermercati, e ora finalmente potremo anche comperare dei farmaci da banco. Ora i tassisti hanno paura di perdere dei diritti acquisiti, e posso capire il loro punto di vista. Vi chiedo solo una cosa: se ognuno di noi continua a difendere il proprio asfittico orto, potremo mai crescere e uscire da una crisi, che negli ultimi tre anni ci ha ricacciato in fondo alle classifiche di competitivita' europea? E' il caso di dare una chance alle <a href="http://www.repubblica.it/2006/06/sezioni/economia/conti-pubblici-8/liberalizzazioni/liberalizzazioni.html"

liberalizzazioni di Bersani, poiche' non sono poi cosi' rivoluzionarie come appaiono. Basti ricordare che la liberalizzazione delle tariffe assicurative ha portato molto lentamente ad una parziale concorrenza, i cui benefici pero' ora sono evidenti a tutti.