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La britannica Nature, una delle più antiche ed importanti riviste scientifiche, forse, in assoluto quella considerata, insieme a Scienze, di maggior prestigio nell'ambito della comunità scientifica internazionale, il 7 agosto, in un dettagliato articolo dal titolo "Clean hands, please" (Mani pulite, per favore) avverte: "...Per di più le connessioni tra i Ministeri della sanità e del welfare con il sistema industriale sono sgradevolmente strette: per esempio la moglie del ministro Maurizio Sacconi è direttrice generale di Farmindustria, l'associazione che promuove gli interessi delle aziende farmaceutiche ... Infatti il Governo Berlusconi ha già manifestato l'inquietante tendenza di permettere a interessi industriali di estendere la loro influenza su agenzie dello Stato". Nature, che, a differenza di quanto accade nel nostro Paese, dove la memoria viene considerata ingombrante, ricorda che gli scandali nel nostro Ministero della Salute abbiano origini lontane risalendo ai tempi dei De Lorenzo, dei Poggiolini, ecc. "Il Governo", conclude Nature, "dovrebbe pensare due volte se può essere il caso di riaprire la porta che è stata sbarrata dopo il caso Poggiolini". Ma vi siete mai domandati perché in tv appare sempre il viceministro alla salute Fazio ed il Ministro Sacconi no? Ma è normale che per sapere cosa è avvenuto e cosa ancora avviene in Italia, dobbiamo leggere la stampa estera?
Sì e normale, anzi tra un pò i giornali non parleranno più di nulla che Berlusconi non voglia. -
Lettere a mio figlio: semplificazionismo
Oct 10, 2009 · 2 min read · -
Non siamo mai stati dei simpatizzanti di Mr Berlusconi Silvio, sulle pagine di Gioorgi. Non ci è mai piaciuta la sua politica, nessuna sua proposta o tentazione anti-legale, anche se ogni tanto il suo humor da barzellettiere ci ha fatto ridere.
La vita personale del signor B. non è per noi significativa: sono i fatti politici che ci interessano.
In Italia (contrariamente all’America e ad una certa Europa), la vita privata di un premier non è mai stata motivo di dimissioni. E tra un incolore Andreotti e un frizzante Berlusca, sarei tentato di preferire il secondo, se non ci fossero risvolti penali.
Questo non ci esime però da alcune osservazioni sulle notizie che circolano, e che sembrerebbero avere ripercussioni politiche.
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La settimana scorsa si è formalmente concluso il percorso politico di Alleanza Nazionale.
Fini ha confermato che il leader del Partito delle libertà (PDL for friends) è sempre il Grande Silvio, affermando però che non bisogna lasciarsi andare al culto della personalità (un rischio già preso dai numerosi vassalli del Belusconismo…).
[Aggiornato!]
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Domenica sera ho seguito con interesse l’intervista a Romano Prodi, e c’è stata un’affermazione molto amara. Prodi, dopo essere stato premier per due volte, ha concluso che è venuto il momento di “dare spazio ai giovani”, e che quindi il rinnovo della sua tessera del PD non andrà interpretato come una nuova potenziale discesa in campo, anche se non ha nascosto che continuerà a fare una qualche forma di politica attiva all’interno del partito democratico.
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