Bugie per vendere

Da quando esistono i giornali, ci si aspetta che le notizie che diano siano verificate e veritiere.

Nel 1980 verificare una notizia poteva non essere banale: non c’erano i cellulari, non c’era twitter e Internet era usato solo dagli accademici. In una redazione piccola si potevano fare delle telefonate, verificare le fonti dell’ANSA o mandare qualcuno sul posto.

Ma a valle delle elezioni americane (rovinosamente perse da Trump) Fox News sostenne in modo completamente falso che il voto era stato alterato, diffamando la societa’ che produceva i sistemi di voto elettronico (che vive della fiducia di questo aspetto). Il processo non si e’ tenuto, poiche’ si e’ verificato un patteggiamento molto costoso per le casse del network.

Dal mio punto di vista pero’ e’ gravissimo il fatto che FoxNews abbia continuato a sostenere una storia basata sul “nulla” solo per accontentare i suoi lettori.

Dal novembre 2021  sono abbonato a ilPost, a meno di mezzo euro al giorno (!) per la loro rassegna stampa ‘ragionata’ (Morning) che esce solo nei giorni lavorativi, e potete anche regalarlo.

Il valore di tale rassegna stampa non sono le notizie che danno, ma quelle che non danno, tipicamente per due ragioni:

  1. Perche’ non sono vere notizie, ma solo voci di corridoio, illazioni ecc. Non hanno cioe’ ancora lo status di “verificabilita'” o poggiano su una solo fonte poco affidabile (oppure sono estratti da interviste one2one, avulse dai fatti odierni).
  2. Perche’ sono palesemente false oppure sono notizie poco rilevanti (es sponsorizzate dalle aziende)

La tensione tra scrivere qualcosa che faccia notizia e qualcosa che faccia semplicemente vendere sta diventando inconciliabile. Una volta le due cose erano molto piu’ sovrapponibili (almeno in parte). Ora i titoli dei giornali sono spesso pure illazioni o mezze notizie.

Durante il governo Draghi, il Fatto Quotidiano scriveva titoli al contrario, suggerendo una cosa nel titolo e poi smentendola nel contenuto (es che il governo Draghi performasse peggio di quello Conte, per es sui morti della pandemia).

Similmente i tentativi di laRepubblica di acchiappare un pubblico piu’ vasto spostandosi dalle sue posizioni progressiste e’ stato punito dai lettori.

Sembra quindi che da un lato pubblicare la verita’ o cercare di essere obiettivi non paghi, mentre dall’alta esistono “sacche” di lettori che vogliono sentirsi dire solo quello che credono sia la verita’.

In questa situazione un giornale “settoriale” deve trovare sempre storie che giustificano i capisaldi dei propri lettori, o in alternativa inventarsi qualcosa che ci possa ricadere.

I giornali grandi  ed equilibrati come il Corriere inseguono invece mezze notizie, il sensazionalismo perche’ potenzialmente possono ‘piluccare’ qualsiasi cosa, sia di destra o di sinistra. Ma anche in questo caso la necessita’ pneumatica di sensazionalismo prevale su tutto il resto: si fanno ancitipazioni su indiscrezioni prima che per es i documenti ufficiali del goevberno escano, arrivando a creare un artificioso dibattito sul nulla.

In questo contesto, e’ facile pubblicare notizie non verificabili e quindi non necessariamente vere.

Questi aspetti pero’ sono quelli che rischiano di uccidere un certo tipo di giornalismo in Italia.