Non siamo mai stati fan dei pentastellati (e le ultime vicende, con situazioni imbarazzanti su chi ha i dati degli iscritti e chi non riesce ad ottenerli, ci danno pure ragione) ma riesce difficile vedere differenze apprezzabili tra il governo Conte a trazione passiva-aggressiva PD-Renzi, e il governissimo di Draghi.
I giornali e i giornalisti pongono spesso l’accento o la critica sulle mancanze dei governatori o dei responsabili, ma la realtà è che se hai una infrastruttura debole, o arretrata, non è cambiando in continuazione la testa del governo che puoi fare miracoli.
Draghi è sicuramente più preparato di Conte, ma lotta tutti i giorni con la medesima burocrazia, il medesimo tentativo di sgomitare dei governatori delle regioni (De Luca che decide lui chi vaccinare per primi…) e anche un certo modo di fare politica che non indica le direzioni ma le segue (tipo il battage assurdo sull’orario di coprifuoco, come se quello cambiasse tutto…).
Con una importante deficienza: mentre conte e i M5S erano sempre attaccati a twitter ed era facile controllarli, Draghi è abituato a decidere di polso, con zero o quasi discussioni; paradossalmete è più difficile cosa fa Draghi di Conte, nonostante i giornali parlino sempre e solo del Covid19.
Staremo a vedere se alla fine Draghi si sarà meritato la Presidenza della Repubblica oppure il sistem partitocratico lo relegherà a mero traghettatore di questa fine legislatura.