Cosmic Explorer

Premessa: Il soggetto di questa storia non è orignale, è tratta da una serie di cui non sono mai riuscito a trovare l’autore, e di certo non è né l’Ora del mistero né sembra essere Amazing Stories di Spilberg; esclusa anche Twilight Zone. Ho dovuto ricostruire gran parte della vicenda, i nomi e gli episodi, e quindi si può dire che la storia sia stata scritta ex-novo. La vidi da ragazzo, tra la fine del 1989 e l’inizio degli anni novanta, all’incirca. Conteneva parecchi temi originali e ho deciso di riproporla come racconto basandomi sulla mia fallace memoria. Sarei molto contento se qualcuno potesse trovare il riferimento originario.

Steve Larson si svegliò dal sogno criogenico. Il suo corpo era debole e riuscì a malapena ad aprire gli occhi.

Una donna alta e slanciata  gli si parava davanti, vestita con una tuta anti radiazioni vecchio modello. Ai bordi del suo campo visivo scorgeva altre due figure, una a destra e una a sinistra del suo corpo.

– Come si sente Steve? Se capisce quello che dico sbatta le palpebre tre volte.

Steve eseguì l’operazione con una certa lentezza,

– Ottimo. Avrà bisogno di riprendersi dalla criogenesi, è  normale non si preoccupi. Mi chiamo Diana, e sono qui con le mie compagne Ania e Soreya. Ma prima dobbiamo operarla.

Quello che successe dopo ebbe dell’incredibile agli occhi di Steve ma imparò poi che era la norma nel nuovo mondo in cui si era svegliato.

Guidata dai poteri telepatici di Soreya, Ania penetrò nel suo corpo con le sue mani, senza procuragli nessuna ferita o dolore  particolare.

In questo modo Ania gli estrasse tre tumori, due ai polmoni e uno al fegato, mentre Diana gli spiegava quello che stava succedendo

– Le radiazioni a cui sei stato esposto durante il sonno criogenico hanno compromesso il tuo corpo, ma per fortuna possiamo curarti. Mi dispiace per questo risveglio traumatico ma non potevamo procrastinare l’operazione. Continua ad ascoltare la mia voce e non sentirai alcun dolore.

Nel capo di qualche giorno Steve si fu ristabilito e Diana lo condusse all’esterno, facendogli da guida

Com’era cambiata New York! La devastazione sembrava essere in ogni dove.

– L’apocalisse nucleare non ha risparmiato questa città -esordì Diana che aveva compreso il suo smarrimento –

– Per quanto tempo ho dormito?

– Circa cinqunt’anni. Il conflitto duro pochissimo, e distrusse gran parte del pianeta uccidendo moltissime persone. Abbiamo perso i riferimenti precisi, per cui questa è una stima approssimativa fatta dai nostri senzienti.

– Senzienti?

– Le radiazioni hanno colpito tutti gli esseri viventi ma ci hanno dato in cambio nuove capacità ed una nuova consapevolezza.

– Cosa intendi?

Diana lo condusse ad un grande edificio, che in orgine doveva essere uno scambio merci del porto, poiché era vicino ad un canale artificiale.

– Vedrai tu stesso. La maggior parte delle persone sono morte a causa delle mutazioni dovute alle radiazioni, ma alcune, in realtà in minima parte, hanno sviluppato poteri particolari. Per esempio io ho abilità telepatiche che si sono rafforzate di generazione in generazione, mano a mano che riuscivamo a convivere con le radiazioni sempre meno ostili…

– E’ con tali abilità che mi avete curato?

– Sì. Ania per esempio ha la capacità di penetrare nei corpi senza procurare dolore, mentre Soreya…bhe lei può vedere molto oltre il visibile. Con il tempo abbiamo compreso che per sopravvivere dovevamo unire le forze in una nuova fratellanza, superando i conflitti che ci avevano portato alla devastazione nulcleare e rigettando la teconologia

– Ma come fate senza tecnologia?

– Vedrai tu stesso. – Diana lo condusse dentro l’edificio, che ricordava una struttura per tenere animali da allevamento, poiché era divisa in tante piccole celle larghe una quarantina di centimetri e alte poco più di un metro e mezzo. In ogni cella c’era una specie di involucro di vetro al cui interno sembrava nuotare un essere vivente. Avvicinandosi, Steve si rese conto che si trattava di strane scimmie albine, rinchiuse in una specie di sacco amniotico che le nutriva e le teneva in una specie di stasi

– Loro sono la nostra memoria, o se preferisci i nostri computer.

– Avete imprigionato questi animali?

– Assolutamente. Quando nascono le scimmie albine, un nostro telepate comunica con loro, e chiede cosa vogliono fare. Alcune scelgono una vita normale, altre la via della conoscenza. In questo modo diventano i depositari del nostro sapere. C’è qualcosa di specifico che vorresti sapere?

– L’ultima cosa che ricordo è che ci siamo chiusi nel bunker e poi anche se non lo ricordo avremo deciso di criogenarci per resistere meglio all’inverno nucleare…ma perché mi avete svegliato solo ora?

– Libera la mente, e pensa alla tua domanda. La scimmia si inserirà in quello spazio e ti darà la risposta.

Steve chiuse gli occhi. La scimmia albina aprì i suoi e gli mostrò la devastazione, le fiamme e poi una esplosione ed il collasso di un intero grattacielo sopra il suo bunker.

– Non potevate. Era ricoperto di macerie.

– Esatto. I primati non possono parlare ma condividono con noi umani la capacità di creare forti immagini visive, e questo riteniamo sia molto più efficace. Il terrore che hai visto ci ha resi più sensibili alla situazione ambientale Steve; i poli si sono sciolti in massima parte, facendo morire moltissime persone. Di norma non avremmo aperto il bunker rischiando una contaminazione radioattiva, ma c’è una ragione perché abbiamo cercato te, Steve.

– Quale? – chiese confuso Steve

– Ne parleremo a cena, ora non è il momento. Prenditi un po’ di tempo per riflettere: non ne abbiamo molto, ma percepisco molta confusione ed è necessario darti un minimo di tempo.

La cena si svolse in una vecchia villa composta esclusivamente di legno, in parte intagliato in parte costruito su quattro grandi querce che sembravano avvolgerla in tutte le direzioni. La cena fu completamente vegana, a base di frutta, cereali e acqua; e durante il pranzo Diana percepì che la curiosità di Steve superava i suoi turbamenti, così con Ania e Soraya spiegò le ragioni dietro il suo risveglio.

– Come ti dicevo stiamo cercando di costruire un nuovo mondo, e abbiamo rifiutato le basi di quello precedente. Riteniamo che la tecnologia militare abbia portato solo sventure. Abbiamo esteso i nostri poteri extrasensoriali in modi che per te possono risultare incredibili: per esempio Ania non è solo in grado di vedere dentro il tuo corpo, ma può percepire anche quello che si estende intorno al nostro pianeta, mentre io la ho capacità di proiettare la mia mente oltre il mio corpo e oltre lo spazio, anche se a velocità limitata.
Abbiamo anche riufiutato le religioni, una vestigia del passato che creavano più divisioni e conflitti che benessere: vivamo in simbiosi con le poche specie viventi che sono sopravvissute. Questa casa  è stata fatta crescere dagli alberi che la sostengono, ma…

– Avete bisogno di me, non è vero?

– Purtroppo – intervenne Ania – c’è una minaccia che non possiamo affrontare da qui

– Di cosa si tratta?

Diana annuì verso Ania e poi riprese: – Lascia che Ania te lo mostri. Libera la mente come hai fatto stamane, e lei i mostrerà la minaccia

L’esperienza fu indesrivibile. Steve fu proiettato all’esterno del pianeta Terra. Era come se fosse in orbita attorno al pianeta. Vedeva distintmente la terra e la luna. Dopdoiché percepì un enorme asteroide che orbitava attorno alla luna

– E’ entrato nell’orbita terrestre alcuni mesi fa – sentì la voce di Soraya nella sua testa – e percepiamo che la sua orbita si stia abbassando sempre di più…

– Data la sua dimensione abbiamo stimato che se colpisse il pianeta potrebbe portare nella migliore delle ipotesi ad un sollevamento di polveri con un oscuramento del sole, o peggio. – riprese Diana

Le immagini svanirono.

– Abbiamo bisogno che tu ci aiuti a fermarlo, distruggerlo se necessario.

– Con i missili nucleari? – domandò Steve – ma sono ancora operativi?

– Sì, siamo riusciti a riattivare uno dei siti, proprio quello dove ti abbiamo trovato. – intervenne Soraya

– Ci ripugna usare queste armi ma se non distruggiamo quell’asteroide la vita che abbiamo faticosamente ricostruito verrà annientata per sempre. Ci aiuterai Steve? – chiese Diana.

La sera successiva Steve stava usando un vecchio dispositivo di controlo missili, e aveva su un foglio vicino a sé i codici nucleari di emergenza di cui ricordava l’uso.

– Lancerò due testate, in modo da distruggerlo in frammenti abbastanza piccoli. – esordì, mentre poteva vedere un’immagine aerea della zona grazie ai poteri di Ania e Soraya.

I missili fuorno lanciati.

Dopo qualche minuto, Steve vide che l’asteroide cambiava bruscamente rotta.

– Sta succedendo qualcosa di strano… come è poossibile che riesca a cambiare rotta in questo modo? – chiese alle donne – Mi state nascondendo qualcosa!

Diana guardò Soraya: – Ha capito, fagli vedere la realtà.

L’asteroide fu sostituito da uno Space shuttle.

– Mi avete ingannato! Ora distruggero i missili – esclamò con sgomento Steve

– Ormai è troppo tardi – intelroqui Ania.

– Hanno armi nucleari a bordò – esclamò Diana con la voce rotta – Sono una minaccia per tutti noi…

– Ma non possiamo… – la voce di Steve si interruppe, i missili centrarono il bersaglio e vide l’esplosione con i suoi occhi – Avete ragione… quella era una esplosione nucleare.

– Siamo tutti complici di questa azione – concluse Diana – ma non potevamo permettere loro di lanciare nuove armi.

Qualche tempo dopo, ancora affranto per quanto era stato costretto a fare, Steve osservava in solitudine le stelle dalla veranda. Soraya si avvicinò dietro di lui e gli premette due dita sulle tempie. Improvvisamente sentì che la sua mente poteva
viaggiare oltre i confini della terra. Soraya staccò un secondo le dita dal suo capo: “Come ti sembra?” chiese. “Continua” rispose lui affascinato. Un nuovo esploratore spaziale era appena nato.