Su Craxi
UPDATED In questi giorni si parla molto di Craxi, per il ventennale della morte.
C'è un bell'articolo de ilpost.it su Craxi, ma io vorrei usare una prospettiva diversa. Intanto, l'articolo non cita alcuni fatti importanti di quegli anni, che danno una idea di chi aveva il potrere, come l'allontanamento di Grillo dalla RAI nel 1986. Il comico in TV disse che "i socialisti rubano":
Grillo ironizza sul viaggio in Cina di una delegazione di socialisti italiani: «A un certo punto Martelli ha chiamato Craxi e ha detto: “Ma senti un po’, qua ce n’è un miliardo e son tutti socialisti?’. Craxi ha detto: ‘Sì perché?’. ‘Ma allora, se son tutti socialisti a chi rubano?’».La difesa di Craxi di fronte al Pubblico Ministero
durante le imputazioni sembra la difesa del solito Italiano che trovato a infrangere la legge, invoca una specie di politica di malcostume generalizzato.
Craxi sostiene che anche le opposizioni si servissero di un finanziamento occulto, ma non ha prove. Supponendo che tutti i partiti ricorressero a qualche finanziamento illegale, il PSI e la DC risultarono i più colpiti dal problema, mentre le opposizioni ebbero forse meno "superficie di attacco" sulla questione morale, semplicemente perché per es il PCI non fu mai al potere dal dopoguerra.
Tentare di parlare di una "soluzione politica" al problema è un espediente dialettico per cercare di sottrarsi dal giudizio della legge. A posteriori ManiPulite andava anche gestita politicamente, ma non dimentichiamoci che Craxi riuscì a fuggire dal paese, e quindi a distorcere i meccanismi di sicurezza democratica (per es l'immunità parlamentare) voluti dopo il fascismo.
Dalla latitanza in Tunisia, con fax e lettere aperte, Craxi continuò a commentare le vicende della politica italiana, perseverando nelle accuse rivolte al PDS e ai giudici di Mani Pulite, e nell'affermazione di aver ricevuto finanziamenti illeciti, ma non a fini di corruzione. [...]. Dall'estero, assistette alla fine del PSI, con la divisione dei suoi maggiori esponenti, confluiti in parte nel Polo delle Libertà, in parte nell'Ulivo, in genere non approvandone spesso le scelte politiche.Il problema del nostro paese (a 27 anni dal 1993) è che ancora ora ci sono leggi che "vietano" e leggi che "severamente vietano", come a indicare che il vietare è opzionale (se non ti scoprono?).
Nel nostro paese ci sono condoni continui. Si passa dal garantismo più osceno di Berlusconi alla paralisi giustizialista dei pentastellati.
Non ascoltando i tecnici (ingegneri, giudici, medici) il politico va avanti per slogan (tipo "toglieremo le concessioni ad Atlantia..." ma con che prove?)
Per cui per certi versi Craxi non era l'unico colpevole, e ci fu una certa strumentalizzazione politica su di lui, da parte dei partiti nascenti come la Lega
Ma non possiamo assolvere un politico come Craxi, che divenne latitante per non rispondere dei suoi crimini (molti cittadini non lo poterono fare) né possiamo dimenticarci che i vari punti oscuri odierni della Lega (milioni spariti, tentativi di concussione verso al Russia) trasformano il partito Leghista nel miglior discepolo di quello socialista del 1992.
E tutto questo viene spesso dimenticato dalla opinione pubblica, come capita a chi non vuole che gli vengano ricordati gli errori che egli stesso perpetra ogni giorno, chiedendo un pagamento in nero, provando a chiedere una raccomandazione di qualsiasi tipo, ecc ecc.
Il fatto che si parli ancora di Craxi senza riconoscere tutto questo, è la tara che il nostro paese continua a portarsi dietro: dico questo con amarezza, non per sentirmi migliore degli altri per aiutare a mettere Craxi nella giusta prospettiva. Che non è "oh poverino, morto in esilio per colpa dei cattivi giudici" ma nemmeno "era l'unico simbolo del malcostume, ora non succede più".
La parabola di Craxi è più attuale ora più che mai: i giovani leader che sgomitano in questo tempo per il potere, non somigliano molto al Craxi degli anni migliori?...