MacBookPro 2009 & macOS 10.8 save diary

Nove anni fa, e nove mesi prima della nascita di mio figlio comperai un MacBook Pro mid-2009, da 2.53Ghz con Intel Core 2 Duo (“Penryn” da 2.53 GHz  codice P8700)

Oltre a funzionare ancora adesso, ha subito un upgrade con disco SSD Smasung 840 PRO, con un kit molto ben fatto che rimpiazzava il masterizzartore DVD con un bay per hard disk SATA.
Risulta quindi una macchina abbastanza performante, ma per evitare di perdere la funzionalità TRIM dell’SSD ho dovuto soprassedere al suo aggiornamento e quindi monta un vetusto Mac OS X 10.8.5: il driver che abilita il TRIM non è “crypto-signed” e questo mi porterebbe a doverne forzare l’uso in modo sempre più difficile sulle versione recenti di MacOS, ed inoltre la macchina non potrebbe reggere facilmente sistemi operativi più pesanti.

La macchina a 4GB DDR3 e anche un VMware Fusion regolarmente licenziato.
Home Brew non supporta una versione così vecchia di Mac OS (parte dalla 10.13, un po’ troppo in là :).

Per fortuna installai MacPorts, che è in grado di ricompilare i pacchetti open partendo dai sorgenti, e quindi mi ha permesso di installare un fiammante Python 3.8 nonché software più recenti come Redis 5.x o Postgres12(!)

Per cui può essere una buona macchina database.

Docker ovviamente non ci gira, però è possibile installarlo virtualizzato: anche se ho scartato questa opzione, dalle mie prove è risultata fattibile con una distribuzione vanilla di Ubuntu Server.

Security

La macchina è vulnerabile a Meltdown/Spectre e quant’altro, per cui il firewall locale è stato attivato chiudendo tutte le porte tranne quelle applicative/di management.

Conclusioni

La macchina è performante perché monta un chip high end piuttosto veloce, e può essere pianificato il suo shutdown e riavvio dal pannello di power management: è quindi un’ottima candidata come server database o macchina docker, purché venga correttamente protetta da un firewall di ultima generazione.