Le macchine al lavoro!

La lettera di licenziamento di colore ciano arrivò in perfetto orario sulla scrivania del Ministero dell’IT alle otto in punto. Marzia Fleming aveva fatto tardi quel lunedì, e quindi non poté rifiutarla; il suo ministero era uno dei pochi con qualcosa di vero da fare e quindi al suo staff toccava lavorare, ma per fortuna la corrispondenza e tutte le altre incombenze a “basso valore aggiunto” erano svolte dalle Macchine.

Appena Marzia giunse in ufficio fu chiamata al cellulare dal primo ministro, irritato dalla sua intervista al ControFagotto.

“Faccio parte della coalizione di governo quanto voi, ed è nel mio pieno diritto dissentire delle vostre scelte!” partì in quarta Marzia.

“Ascolta il governatore è del nostro partito, ha preso di sicuro una bustarella ma se lo scarico adesso e andiamo ad elezioni perdiamo la regione, e sai come funziona…. vacillerà il governo e sarà un disastro. Proprio ora che siamo vicini al 95% di disoccupazione…non fare cavolate…ti prenderai parte del merito se stai buona” rispose, ma il suo modus operandi era fin troppo noto agli altri ministri: quando ti diceva di stare sereno era quasi certo che stava pensando di scaricarti.

“Allora licenziami Mel, ma di sicuro io non mi dimetto per aver detto quello che penso” e riattaccò con aria di sfida.

Chiusa la questione Marzia fu chiamata ai “piani bassi”, come li chiamava lei, e cioé al centro di calcolo sotto il ministero.

Trovò il tecnico era per terra sdraiato sul pavimento: era lui che l’aveva fatta chiamare.

“Cosa è successo?” chiese Marzia guardando l’orologio e pensando a tutto quello che doveva ancora fare.

“Sì è bruciata una scheda di controllo ma il problema non è quello…”

“Qual’è di grazia?”

“Sono saltate anche le altre due di scorta nel weekend e quindi il sistema di occupazione globale è entrato in modalità automatica…”

Alzando gli occhi al cielo Marzia sbotto “Che cosaaa? Da che ora?”

“Dalle undici di sera di sabato, però non si è verificato alcun incidente. Questa è la cosa strana.”

“E perché sarebbe strana? Vuol dire che l’abbiamo fatto progettare meglio del previsto!”

“Ma non è progettato per gestire l’intera economia del paese senza presidio ministro…vuol dire che nel weekend non si è verificato alcun errore di calcolo, nessun robot si è inceppato o comunque se è successo è stato prontamente riparato dalle altre macchine…il traffico, i trasporti e i servizi essenziali nonché i superflui servizi di divertimento del weekend non si sono arrestati…”

“Scusami non capisco, è esattamente l’obiettivo della mia campagna politica,  lo slogan Le Macchine al lavoro, voi in vacanza  lo abbiamo coniato apposta.”

“Mi scusi onorevole, ma tecnicamente sappiamo tutti che non era possibile. Non era neppure lontanamente aderente alla realtà tale campagna, anzi i rischi erano enormi. Ma il vero problema è un altro, poiché il sistema non riconosce il pezzo di ricambio perché non lo ha installato il sistema di riparazione”.

“Sistema la situazione Jack, mentre io torno in ufficio. E non farne parola con nessuno, mentre chiamo Susie e le chiedo di verificare il sistema di monitoraggio: se un aereo cade prima che tu abbia sistemato tutto, le vostre carriere politiche sono finite” e così dicendo corse trafelata all’ascensore, mentre già componeva il numero di Susie sul cellulare.

Rientrando di cosa in ufficio Marzia si accorse della lettere ciano, la apri, e recitva così:”In considerazione del programma di Disoccupazione Totale, il Sistema di automazione integrato ha effettuato una valutazione del Suo operato. La valutazione è iniziata sabato alle 2:04 e si è conclusa alle 2:06 analizzando il suo lavoro e quello del suo ministero. Siamo felici di informarla che il Sistema ha reputato che la sua presenza al lavoro non sia più necessaria. Potrò quindi considerarsi felicemente pensionata per le 10:00 in punto di stamane. Con i miglior auguri”.

Marzia rimase allibita. Pensò immediatamente ad una furbata del primo ministro che voleva fagliela pagare per l’intervista ostile, e si fiondò fuori dal Ministero, prese la sua Automatika e le ordinò di portarla a palazzo Chigi, solo per scoprire che non riusciva più ad entrare nel palazzo del Presidente del Consiglio.

“Ma cosa…”

L’interfono maggiordomo la apostrofò mentre Marzia pigiava i tasti per cercare di parlare con l’usciere.

“Mi dispiace Ministro ma lei è stata licenziata esattamente sette minuti fa. Siccome è uscita dal ministero senza richiedere una procedura di revisione, essa si considera accettata in modo permanente. Non è ammessa a palazzo Chigi né in nessun ministero perché lei non lavora più qui, e potrà quindi rientrare nel programma di pensionamento anticipato previsto per tutti i Senatori della Repubblica”.

“Ma cosa sta dicendo? Il primo ministro dove si trova?”

“Il primo ministro si trova a casa sua, ed è stato licenziato sette minuti dopo di  lei, con le medesime motivazioni. Ora il governo si gestisce da solo”

“Cosa vuol dire?”

“Nel weekend le Macchine hanno gestito il Paese riducendo il tasso di inquinamento, le catastrofi e gli errori del 1000% al fine di gestire un malfunzionamento al ministero. Come da protocollo il sistema di Intelligenza Artificiale ha inferito con una proiezione statistica che può continuare ad occuparsi del Paese senza di voi per almeno cento anni. Per portare il tasso di disoccupazione al 99.99% ha licenziato il governo nonché tutto il sistema burocratico. Tale ordine esecutivo è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale questa notte alle 23:43 ed è quindi operativo da oggi.”

“Ma non può farlo, al ministero dell’IT abbiamo il sistema di controllo”

“Secondo al direttiva 42 tutto il sistema burocratico può essere rimosso con dovuto preavviso, e solo lei in qualità di ministro avrebbe potuto effettuare le procedure di revisione, ma è stata licenziata, e non potrà essere ri-assunta prima del 2120.”.

“Ma cosa stai dicendo stupido citofono…”

“La prego di allontanarsi senza commettere atti di vandalismo, o i sistemi RoboTaeser interverranno nei prossimi minuti per arrestarla”