L’obiettivo impossibile

I giornali sono sempre tentati dal sensazionalismo,  si sa. Ma quello che traspare dalle notizie oggettive, è l’impressione che la “ripartenza” del 4 maggio cerchi un obiettivo impossibile: evitare il riaccendersi dei focolai.

Purtroppo il distanziamento sociale non è servito ad impedire che le persone si ammalino: serve solo a ridurre il numero di ammalati contemporanei. Se questo virus è asintomatico in tre casi su quattro, vuol dire che non potremo vedere i nostri nonni per parecchio tempo, perché i nipoti potrebbero contagiarli senza saperlo (anche se sembra che i più piccini non siano portatori in ogni caso).
Entrare su un aereo o comunque in un luogo con un ricircolo d’aria al momento sembra il modo migliore per giocare alla roulette russa con il contagio.

Il perché non si stia facendo un piano organico per far ripartire la scuola prima di settembre, è un mistero a cui Lucia Azzolina dovrebbe provvedere  a rispondere quanto prima; se è un problema di risorse che lo dica, e vedremo chi avrà il coraggio di negarle.

Per cui prepariamoci: se ci saranno nuovi picchi, evitiamo frasi ad effetto o tragedie. Si chiama solo statistica, ed è molto probabile che ci saranno altri picchi.

Se poi ci sbagliamo, tanto meglio.