Don pablo

Don pablo

Don Pablo si guardò allo specchio un’ultima volta.

Vide un uomo in pace con sé stesso: ringraziò Dio per avergli
risparmiato tutte le tentazioni di una vita, poiché era in grado di guardarsi in faccia senza dover mentire a sé stesso.

Il cardinale Marcy lo attendeva nella piccola chiesa di San Marco a Roma.
Arrivò puntualissimo all’incontro. La chiesa era a base greca, e si
affacciava in un quartiere periferico della città eterna, che le
conferiva un silenzio che era al contempo mistico e tombale.

Mercy lo salutò calorosamente, benché si conoscessero personalmente da
poco. Lo introdusse poi in sagrestia, deserta. Portava con sé un lungo bastone, liscio e intarsiato con disegni bizantini.
– Don Pablo, a breve sarete nominato cardinale. E’ quindi giunto il
momento che veniate a conoscenza dell’ultimo mistero di questa chiesa. – Mercy fece una pausa, mentre il suo interlocutore lo guardava con curiosità
– Avete letto il libro sulle pergamene del Mar Morto che vi ho fatto recapitare dal discepolo Paolo?
– Si, eminenza: si tratta di un vangelo apocrifo che narra della vita di Gesù dopo la crocifissione…
– …e della sua morte a 66 anni. – fece una pausa – Ebbene Don Pablo,
quel testo fu trovato nel 1503 tra le proprietà private di papa
Alessandro VI. ad opera di papa Giulio II. Con esso vi erano prove inconfutabili della sua autenticità. Sembra che per un periodo piuttosto lungo Alessandro VI abbia cercato prove che smentissero tale
vangelo ma… – e qui la voce del cardinale cambiò leggermente tono,
mentre Don Pablo sentiva in cuor suo salirgli una strana ansia –
…durante le verifiche chieste ad un nobile veneziano, trovò prove inconfutabili della sua veridicità.
– Inconfutabili?
– Vi basti sapere che tali prove venivano tenute da papa Alessandro VI
nei suoi alloggi privati e solo a causa della sua repentina morte per avvelenamento furono trovate.
Sembra che intendesse distruggerle.

Un lungo silenzio calò tra loro, ma durò poco più di una pausa
– Da quel testo – riprese Mercy – risulta che Gesù Cristo aveva un gemello…che ricomparve per testimoniare la sua “resurrezione”. Il segreto fu mantenuto molto bene.
Abbiamo effettuato verifiche ulteriori per almeno due secoli ma verso il 1560 una delegazione segreta dei Cavalieri di Malta nascose le prove nella speranza che non fossero mai trovate.

Don Pablo alzò una mano, ed emettendo un sospiro disse
– Mi scusi ma tutto questo è blasfemo.
Mercy lo fisso intensamente, con gli occhi pieni di comprensione
– Don Pablo, la prego mi faccia finire. Fu molto dura anche per me, quando ero al suo posto.
– Al mio posto?
– Per farla breve le prove furono nascoste qui.
Marcy si fermò e con il bastone batté sotto il sagrato della chiesa, dove si trovava la cripta.
– Si tratta di un corpus di documenti piuttosto ampio, conservati con la massima cura. Si decise che un cardinale a turno avrebbe assunto la responsabilità di questo gravoso peso, gestendo questa chiesa con la massima discrezione. Negli anni, il segreto è stato tramandato da cardinale a cardinale, e ad un certo punto, per esattezza dal 1492, solo i due cardinali che si scambiavano il testimone erano a conoscenza di quello che custodisce la cripta.
Lei sta per diventare cardinale al mio posto, e deve quindi sapere tutto.
– Tutto questo mi sembra molto improbabile oltreché passibile di scomunica, cardinale.
– Ed è proprio per questo che il passaggio di testimone lo facciamo quando smetto di essere in carica – rispose sornione l’altro.
– Ma non è possibile che un tale segreto sia stato mantenuto per così tanti anni. Si tratta certamente di un falso o di qualche cosa creato durante il medioevo. Perfino la Sindone è un falso molto ben congegnato…
– Tra poco vedrà con i suoi occhi – lo sfidò l’altro.
Mercy incastrò il bastone in una fessura del pavimento, lo inclinò da un lato e poi lo sollevò delicatamente, come se fosse una leva. Con un rumore metallico, il pavimento si divise in due.
Nella voragine che si era aperta si intravedeva una piccola scala di pietra che portava più in basso.
– Stia attento, il meccanismo è molto antico – lo avvertì Macy, mentre tirava fuori una piccola torcia elettrica.
I due scesero lentamente per alcuni scalini, che a Don Pablo parvero interminabili; alla fine si trovarono in una stanza ovale, stipata di reliquie etichettate con cura. Un tomo bizantino troneggiava su un leggio.
– Prenda quel libro Don Pablo.
– Perché?
– E’ la versione completa del vangelo secondo Matteo, che include la parte dopo la crocifissione. Parta da lì.

Improvvisamente uno fremito, seguito dal cadere dei candelabri interruppe le parole di Mercy
– Il terremoto!
urlò allarmato Don Pablo, già abbastanza scosso dalle rivelazioni dell’ultima mezz’ora.

Una corsa forsennata per le scale, mentre il fuoco invadeva la cripta.
Non si accorse che il vecchio cardinale non era riuscito a seguirlo.
Mentre i vigili del fuco spegnevano l’incendio, uno sgomento Don Pablo stringeva il vangelo datogli da Macy, ultima prova rimasta di quelle rivelazioni, mentre il dubbio su cosa fare inquietava l’animo del nuovo cardinale.