Murderbot: i diari della macchina assassina

Oggi vorrei parlarvi di una quadrilogia di quattro racconti di fantascienza di Martha Wells intitolati “Murderbot: I diari della macchina assassina” di cui Apple ha tratto anche una serie in onda in questo periodo.
Sono racconti freschi, scorrevoli e non privi di una certa ironia nel prendere in giro la nostra paura di rapporti interpersonali troppo intensi, la dipendenza dalle serie tv (!)… e dalle mega corporazioni (come Amazon…o Apple :-)
I racconti sono stati pubblicati tra il 2017 e il 2018, con un romanzo completo (Network Effect) che è stato presentato nel 2020; al momento sembra siano disponibili in Italiano solo i primi quattro racconti mentre per gli altri dovrete leggerli in inglese.
Ogni storia è il diario in prima persona di una SecUnit, un robot con parti organiche progettato per come “unitá di sicurezza”. Nella lore (universo narrativo, ma se uso lore il testo sembra piú cool) questi robot sono affitati da grosse corporazioni per il supporto di operazioni da svolgere sui pianeti della galassia. Le corporazioni vengono ingaggiati da organizzazione interessate all’esplorazione, terraformazione e/o colonizzazione.
I racconti seguono sempre il medesimo personaggio principale.
La nostra eroiona (che si definisce a sé stessa sempre al femminile nella traduzione Italiana) ha hackerato il suo modulo di controllo e quindi potrebbe ribellarsi e uccidere tutto l’equipaggio, diventando un terribile murderbot ma… preferisce guardare serie TV a rullo scaricandole dalla rete aziendale, e nascondere per quanto piú possibile il suo segreto. Da contro altare ironico, tali serie sembrano delle soap opera idealizzate in cui le SecUnit sono quasi sempre fuori controllo e pericolosissimie, specchio deformato della paura degli umani per questi cyborg letali.
Quasi subito il rapporto con gli umani che deve proteggere la SecUnit si complica, appena scoprono che ha una faccia (!) e sotto la corazza è molto simile ad un essere umano. Lei cerca di non guardare mai nessuno negli occhi, per evitare di imbarazzarsi e dimostra di essere molto attaccata ai suoi umani, su cui ironizza di continuo prendendone in giro gli aspetti piú impulsivi ed emozionali (a cui nemmeno lei peró è esente, essendo in parte organica).
L’avventura prosegue con trame originali e abbastanza ben congegnate; benché il titolo sembri minaccioso, non ci sono scene di violenza cruente, e il testo è accessibile anche a teenager di 12-13 anni. (sto resistendo all’impuso di farvi spoiler…apprezzatelo please).