La libertà è come l'aria, ne senti il bisogno solo quando non la hai...

Si sono verificate di recente una serie di spiacievoli eventi che investono Wordpress, e una società che offre hosting su wordpress chiamata WPEngine. IlPost.it ha riassunto la situazione in un ottimo articolo. Benche' Wordpress si sia sempre definito come un software open source, è saltato fuori che il trademark "Wordpress" sia di esclusiva propietà di Matt Mullenweg, fondatore dell`azienda che offre i servizi collegati al sito commerciale Wordpress.com.

Quello che ha generato parecchia discussione però è il modo in cui si è scoperto questo notevole controllo che Wordpress ha sul suo ecosistema open source. In particolare c'è stata una escalation tra WPEngine e Wordpress, che ha portato la seconda ha bandire la prima dall'ecosistema Wordpress, o almeno a cercare di farlo.

Si è anche sviluppata una causa legale tra WPEngine e Wordpress, tutt'ora in corso.

Inizialmente ho seguito solo tangezialmente la questione, anche perchè mi sono sempre ritenuto un mero "utilizzatore finale" di Wordpress, anche se di lungo corso.

Per me il fatto che Wordpress.com vendesse una servizio basato su una versione "estesa" di Wordpress.org non è mai stato un particolare problema, ma non ho mai pensato che fosse illegale fargli concorrenza diretta prendendo il software open source e offrendo un semplice servizio di hosting.

Sospettavo che competere "en large" con Wordpress.com potesse attirare qualche attacco da parte loro, ma la situazione è rapidamente sfuggita di mano, e ricorda in parte quanto successe tra BitLocker e la comunità Linux.

Continuano a spuntare articoli parecchio critici sul comportamento di Wordpress.com e di Mullenweg.

Wordpress.com ha requisito uno dei plugin mantenuti da WPEngine, e sta facendo terra bruciata, in sostanza costringendo qualsiasi terza parte che collabora/guardagna tramite Wordpress a non avere rapporti di business con WPEngine, dichiarandolo in modo piú o meno vincolante.

Non ho gli elementi per valutare la leggitimità di quanto chieda una parte rispetto all'altra, ma ho sempre pensato che l'installazione self-hosted di Wordpress avesse una serie di garanzie implicite, tra le quali fosse inclusa la possibilitá di creare versioni commerciali custom, nel rispetto delle parti open source.

Con rammarico ho quindi iniziato a valutare di smettere di usare Wordpress, almeno finchè la situazione non si chiarirà nella sua interezza.

La migrazione ad un sito statico ha un sacco di pro e contro, e richiede anche molto lavoro. Per sfortuna di Mullenweg avevo già iniziato a valutare un geneartore di siti statici, e ho trovato un mucchio di librerie per esportare i miei articoli (sorry :).

Contro

  • La generazione statica richiede un qualche tipo di meccanismo per aggiornare il sito
  • Si perde is WYSWYG (What you see is what you get) perche' i documenti sono spesso scritti in markdown
  • Feature live come la gestione dei commenti va delegata in qualche modo (ci stiamo lavorando).

Pro

  • Enorme sicurezza: non è semplice forzare un sito statico
  • Enorme risparmio di risorse e conseguente maggiore velocità
  • Tipicamente anche la dimensione delle pagine è inferiore
  • Nessun bisogno di pop-up GDPR perché le pagine statiche... non possono raccogliere informazioni con i cookie!
  • Più cool.

La migrazione verrà fatta a fasi, e ha come obiettivo migrare tutti gli articoli di gioorgi.com/objectsroot.com, le categorie, i tag e possibilmente le serie dia rticoli monografici

Gli URL degli articoli verranno tenuti identici, per quanto possibile. Le migrazione delle categorie richiederanno un po' di tempo per assestarsi: vi chiediamo un po' di pazienza.

Il motore di ricerca e' implementato con un indicizzatore javascript: sembra dare buoni risultati, ma fare peggio del motore standard di wordpress e' impossibile.

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