Non tenere la testa tra le nuvole: torna con i piedi per terra!

Il Cloud computing inizia a scricchiolare? La domanda è lecita se si mettono in fila alcuni fatti, e considerazioni tecniche:

Fatti

Mozy, una società che offriva backup con spazio illimitato, ha dovuto fare marcia indietro. Mozy è considerato un esempio di Cloud computing, e fa parte della costellazione di società che fanno capo a EMC2, che ha nel Cloud una dei suoi cavalli di battaglia. Al momento Mozy offre per 6$ 50GB al mese.

Flickr ha per errore cancellato 5000 foto da un account di un cliente a pagamento ed in un primo momento non è riuscito a recuperarle. Dopo che la cosa è finita in mano alla stampa, gli amici di Yahoo si sono dati una mossa ed ora le foto sono tornate. Ma se fosse successo ad un comune mortale senza visibilità?

Una società concorrente di Mozy, di nome BackBlaze ci mostra il costo dello storage nel Cloud, comparato al costo puro. Il grafico è così lampante che lo riportiamo:

Da questo grafico si evince che la differenza tra AmzonS3 ed un disco gestito a mano è di quasi 35 volte (2806000/81000).

Misfatti

Amazon e Google hanno data center immensi, che non sfruttano al 100%. Tecnicamente non possono venderli, ma “affittarli” a terzi è una buona modalità per ricavarci del denaro.  Questi sistemi consumano corrente in continuazione e non possono essere “spenti”, nemmeno in modo parziale. Da qui nasce l’idea del cloud computing.

Il livello di servizio contrattuale (Service Level Agreement o SLA) offerto ai clienti difatti è lo stesso che richiedono per sé stessi.

Vmware è una società di virtualizzazione ora acquisita da EMC2. La virtualizzazione serve per dare la possibilità  a grandi aziende (per es Telco e Istituti di credito) di abbattere i costi e centralizzare la manutenzione. Invece di avere diversi PC sparsi per gli uffici, queste aziende possono decidere di metterli tutti dentro grandi computer che poi vengono gestiti nello stesso posto. La virtualizzazione ha un costo: un pc virtualizzato è circa una volta e mezzo più lento a parità di hardware. E’ l’ideale se avete vecchi pc (per es print server) che non potete dismettere senza sollevazioni popolare aziendale, a cui potrebbero pure essere attaccati stock di hardware legacy (es vecchi lettori di assegni o roba del genere).

Storie di Successo

Microsoft come “Vision” aziendale aveva il seguente slogan: “Un pc su ogni scrivania”. Un po’ come se Nokia dicesse un telefonino in ogni mano, ma ha funzionato: i micro computer si sono diffusi e lo Small/Home Office (SHO) è una realtà che ha portato ricchezza a diverse aziende.

Conclusioni

Le promesse del cloud computing non si stanno avverando: la manutenzione massiva ha costi fissi che le micro realtà SHO risolvono con fattori di carico assai inferiori. Che l’idea di immensi data center sia una nemesi che continua a tormentarci? Nel 2000 si parlava di Network Computer, un’idea morta e sepolta.

Una piccola storia: quando entrai in università nel 1993 il laboratorio di informativca stava in piedi grazie a 5 workstation usate come server (pippo, pluto, qui, quo, qua) a cui erano connessi 100 terminali grafici in bianco e nero e oltre 60 terminali a carattere. Poi sono stati sostituiti da due server hp di fascia alta (4+4 processori RISC a testa), che però non supportavano i vecchi terminali a carattere. Dopo sei anni, anche i terminali in bianco e nero sono stati sostituiti da pc fissi connessi in rete. Si potevano usare i vecchi server, ma il server grafico girava in locale e il server remoto faceva solo da “file server” o da sistema di alto livello per elaborazioni massive. I Pc potevano anche partire e connettersi a terminal server windows. Ogni PC aveva il suo floppy e poteva far girare in ram le applicazioni più comuni (es browser web) senza sovraccaicare i server.

Che la localizzazione e la potenza dal basso siano il futuro prossimo venturo dell’informatica?…per il momento le nuvole si stanno dissolvendo…