Per una nuova opposizione

La berlusconizzazione della politica rende l’opposizione una meteora?
Oppure è  il controllo di oltre la metà dei mezzi dell’informazione che rende invisibile il dissenso?
Per la stessa ragione, ogni azione del secondo governo Prodi era sotto il fuoco di una opposizione ingigantita dal nostro amico mr B. Ogni errore diventava enorme e faceva vacillare un governo già malfermo.
Passiamo alle colpe della sinistra.


Pochi sintetici punti:
a) Bisogna riconoscere i meriti degli avversari. Berlusconi ha saputo gestire (anche se magari condendolo con un po’ di malaffare) questioni come: rifiuti a Napoli, terremoto all’aquila e sbarchi di immigrati a Lampedusa.
b) Berlusconi  compra le persone come se fossero caramelle. Chi pensa di batterlo creando corporazioni di interessi saldate tra loro (modalità tipicamente italiana e trasversale di fare lobbing, comune a qualunque forza politica) parte assai svantaggiato. Forse è per questo che tutte le altre forze politiche di questo tipo sono evaporate al sole
(Clemente Mastella e Casini sono ancora vivi ma non contano quasi niente…eh? e a giudicare dalle ultime inchieste il partito di Mastella era mafioso…)
c) Evitiamo attacchi retorici tipo quelli che fa l’Italia dei Valori: Berlusconi ora è il vincente, per batterlo bisogna mettere sul piatto FATTI.
d) Il PD deve smettere di consultare la base per fare poi ugualmente quello che vuole. Bersani è vecchio e poco incisivo.
Voglio un programma con massimo 4-5 punti in cui si dica cosa si vuole fare. I miei punti sono

  1. Rifare la legge elettorale, SUBITO
  2. Fare un’insieme di leggi anti-trust per evitare il conflitto di interessi. Implica anche la privatizzazione della RAI. SUBITO
  3. Riduzione ad una sola camera dei deputati,  velocizzando il processo di legiferazione. Vi ricordo che Silvio governa facendo decreti legge e ponendo poi la fiducia. Si discute molto con lui, eh?….Ma se vogliamo discutere, bisogna impiegare meno di un anno a fare una legge, e su questo non siamo messi bene in Italia.
  4. Affinche i “bamboccioni” escano di casa a 25 e non a 36 anni, magari bisogna fare in modo che abbiano un lavoro da 1200 euro a 25 anni e non da 700-800 o zero. Politiche sociali giovanili, dove siete? E’ da lì che parte la spina dorsale della previdenza, da chi cioé ha oltre 40 anni di contributi da versare. Certo che se si inizia a lavorare a 32 a 1000 euro al mese siamo messi male…chi pagherà le pensoni dei nonni dei 30enni ancora inproduttivi in università?