Fini, Bocchino e il risveglio della bella addormentata

Dopo quasi 15 anni (il BreluscaWord nasce nel 1992) Fini e Bocchino si sono accorti che Silvio è “iliberale” e tende a gestire la cosa pubblica come un azienda.

Anche se apprezziamo lo sprizzo di novità che tali osservazioni comportano (ironia), e abbiamo già lodato la forza che ha avuto Fini nel riconoscere i limiti del Pdl, avremmo preferito che si accorgessero di questo un pochino prima.

Durante una delle prime interviste (tre mesi fa) lo stesso Bocchino ha rinfacciato alla sinistra di non aver fatto nulla contro il conflitto di interessi. Ma anche lui non è che se ne è proprio curato curato negli ultimi 15 anni!

Si può quindi dedurre che nel Brelusca World travolto e incancrenito dalla corruzione, qualcuno stia tentando di scappare e si sia risvegliato dal sogno plutocratico del nostro futuro presidente della Repubblica di Mediaset.

Dopo 15 anni il Brelusca World ha saldamente preso il controllo della Republlica. L’ennesimo attacco del “Giornale” di Feltri a Fini è un exemplum di cosa succede a non essere d’accordo con il “Capo”. Fini è sicuramente un animale politico, che sta cercando di uscire dall’ombra ingombrante di Berlusconi con un mix di tattica e programma politico da presentare alle prossime elezioni.

C’è da chiedersi perché solo ora la questione morale sia diventata una priorità per il Presidente della Camera: forse perché fino ad ora il rapporto costi/benefici dell’alleanza con Berlusconi era per lui accettabile. Ora non lo è più. Sospettiamo che Fini puntasse alla presidenza della Repubblica, nei suoi sogni più segreti, e che le ultime proposte costituzionali di Calderoli (fatte qualche mese fa, in una cena a cui non era stato invitato il nostro ex-segretario di An) abbiano definitivamente fatto sfumare il progetto, rendendolo impalpabile.

Nel Brelusca World il programma non serve se non è plastico: Silvio si piega ai sondaggi, quello che serve diventa programma di governo, sia secessionisimo, deregulation fiscale o limitazioni delle libertà fondamentali della stampa.

Fini alle elezioni non può andare da solo, perché si dice potrebbe arrivare a meno del 2%.

Ci sono Casini e Rutelli, che a nostro avviso sono figuranti di secondo piano, che sarebbero ben lieti di aiutarlo per una fettina di potere. Peccato che una coalizione Fini+Casini+Rutelli+Pd sia una specie di armata brancaleone, o peggio un Frankestein politico che farebbe rimpiangere il secondo e tragico governo Prodi.

Ma c’è un però: una coalizione di questo tipo si potrebbe formare presentando un programma del tipo:

  • Riforma della legge elettorale (cara al PD, non si capisce se anche a Fini…che però vedrebbe di buon occhio una riduzione del numero dei partiti, che si potrebbe inscrivere in questo contesto)
  • Un corpus di leggi per ridurre il controllo sui Media (TV, Carta stampata, Internet). Un chiaro segno per limitare l’invasione della realtà fatta dal Brelusca World.

Certo, portare al governo Rutelli e Casini ci fa rabbrividire, ma piuttosto che essere intrappolati per altri cinque anni ad un Brelusca World… :)