Una visione positiva degli ultimi 18 anni di governo italiano

In un precedente articolo abbiamo iniziato a parlare del grande B, e di alcuni errori fatti dalla sinistra.

Darò a questo secondo articolo un taglio differente, iniziando a esporre i lati positivi degli ultimi diciotto anni di lotta politica italiana, confutando il detto “si stava meglio negli anni ’80” oppure “si stava meglio quando si stava peggio”.

Per chi non c’era (o era troppo piccino), ricordo che negli anni ottanta non solo esistevano le tangenti (come ora) ma c’era il Penta-Partito. Tale curiosa idea italiana era basata sulla speranza che un grande partito (la Dc) potesse governare con l’aiuto di altri quattro partiti minori (di cui il PSI, con il 15-18% dei consensi era il più corrotto e pervasivo).

La caratteristica del pentapartito  era che risultava impossibile attribuire meriti o colpe, e alla fine non si capiva quasi nulla. L’Italia era famosa per i governi “balneari”, che per fortuna sono finiti. Ve lo ricordate Goria, disegnato da Forattini senza faccia, per sottolineare il suo scarso carisma?

L’implosione del sistema grazie a Tangentopoli ci ha portato verso un sistema bipolare molto più netto e chiaro. Per cui chi dice che Tangentopoli è stato un male mente sapendo di mentire e probabilmente è pure un pò stronzo. Vediamo perché…

Tangentopoli costringe Craxi alla fuga dorata, con codazzo di monetine del 1992:

Fu lì che venne un colonnello dei carabinieri, alle 11,30 del 15 dicembre 1992, per notificargli un avviso di garanzia firmato da un certo Antonio Di Pietro nel quale si parlava di 36 miliardi di tangenti. E fu sempre lì, davanti al Raphael, che una folla tumultuante si radunò per lanciargli sulla macchina una pioggia di monetine, beffardo simbolo di quei miliardi

Da un articolo di Sebastiano Messina, grazie all’archivio di Repubblica.
L’evento di cronaca è più freddo e gelido, ma ugualmente significativo.

La deflagrazione della vecchia DC è iniziata nel 1993: per lungo tempo Buttiglione ha tentato di trasformare il troncone più grande della DC in una specie di proto-ago-della-bilancia, finendo per spezzarlo a metà: d’altronde ballare tra un polo di destra ed uno di sinistra con un elettorato stanco del centrismo, era impossibile.

Questo processo è stato lentissimo, poiché i centristi cattolici (Follini, Casini, Mastella, Buttiglione) continuano ancora adesso a sognare una rediviva Dc, che tante soddisfazioni diede loro in gioventù, mentre erano all’oratorio. Gli ex-DC si riconoscono dal politichese che gira intorno ai concetti, pieno di slogan che non dicono COME risolvere i problemi (es “Marciare divisi per colpire uniti”, “armonizzare le differenze”, ecc). Vi assicuro che alla fine del 1980, quando il mondo chiedeva risposte ai grandi conflitti, darle in questo modo non era rassicurante.

Nel frattempo il grande Silvio Berlusconi (grande B) ha catalizzato intorno a se le frattaglie di una destra non tanto coesa, e l’ha cementata con il nascente partito leghista, che non avrebbe potuto facilmente resistere alla prova dei fatti (il primo sindaco leghista Formentini  fallì sonoramente nel rimpiazzare la vecchia giunta corrotta in salsa PSI, anche se durò dal 1993 al 1997). Inizialmente i leghisti dicevano “federalismo” e l’MSI capiva “presidenzialismo (possibilmente autoritario)”. Berlusconi sarebbe caduto dopo sei mesi.

Fini ha traghettato il Movimento Sociale Italiano verso una visione più moderna, e si è accorto che gli israeliani di inizio 2000 usano molto più il manganello di lui: per questo ora la destra è così a favore di gente che durante la seconda guerra mondiale i fascisti deportavano senza sapere nemmeno perché. Anche questo processo è stato lento, ma rubricare ora An come partito fascista sarebbe ridicolo, al pari di parlare ancora di “comunisti” dentro il Pd.

Le numerose elezioni hanno sempre confermato la volontà degli Italiani per un bipolarismo spinto. La distruzione del partito comunista, avvenuta nelle ultime elezioni è la prova che le frange troppo poco rappresentative e/o troppo lente a creare consenso non sono di gradimento per l’elettorato. La lezione è stata assai sanguinosa (addio Bertinotti!), ma chiara ed efficace. Le continue modifiche alla legge elettorale non hanno inquinato più di tanto questo processo, che è un onda di marea ancora molto forte.

Si può notare come ci sia stato un continuo alternarsi delle coalizioni, benché quella di destra non ha mai cambiato né leader (Silvio grande B) né figure di riferimento (Tremonti, Bossi, Maroni, Fini). Per cui il fatto che gli italiani abbiano continuato a cambiare maggioranza ha portato ad una catalizzazione bipolare molto netta e positiva per la democrazia.

Le pratiche epurative da vecchia DC (che scomunicò Beppe Grillo) sono continuate senza problemi: da questo punto di vista l’epurazione di Biagi o Luttazzi non sono sorprese: sono solo più massicce perché il potere è più saldo, diretto e meno circonvolutivo. Si osservi che non sono a favore delle epurazioni, semplicemente tenderei a non enfatizzarle troppo visto quello che succedeva negli anni 80 o 70. Emilio Fede fu buttato fuori dalla RAI perché giocava d’azzardo…un bel giudizietto morale non richiesto dalla vigilanza RAI!

Il secondo governo Berlusconi ha mostrato quanto è inefficiente la nostra struttura bicamerale: per approvare una legge a colpi di maggioranza ci vuole un mese, tagliando tutti gli emendamenti. In America hanno impiegato una settimana ad approvare il piano di salvataggio di alcune banche in crisi.

La conclusione di ciò è che il grande B ha pensato bene di trasformare il sistema bicamerale in un simulacro vuoto, governando a colpi di decreti legge; questa tecnica è discutibile ma legale.

Il fatto che la sinistra durante i due governi Prodi non si sia accorta di queste inefficienze ed anzi ci si sia impantanata dentro in modo letale, è assai grave.

L’obiettivo ultimo del grande B pare quello di alterare la costituzione per portarla verso un sistema presidenzialista forte, e poi farsi eleggere presidente. Penso che lo faccia per il prestigio e perché governare gli italiani discutendo lo ritenga meno divertente delle sue barzellette da cinepanettone…però già una volta ha fallito: ma il grande B non è uno stupido, e non commette mai lo stesso errore due volte…staremo a vedere cosa farà questa volta!

Perché in fondo a Gioorgi.com, noi siamo a favore della libertà di espressione, della democrazia e dei cinepanettoni.