Le Squillo, mister B e l’ombra della defenestrazione

Non siamo mai stati dei simpatizzanti di Mr Berlusconi Silvio, sulle pagine di Gioorgi. Non ci è mai piaciuta la sua politica, nessuna sua proposta o tentazione anti-legale, anche se ogni tanto il suo humor da barzellettiere ci ha fatto ridere.

La vita personale del signor B. non è per noi significativa: sono i fatti politici che ci interessano.

In Italia (contrariamente all’America e ad una certa Europa), la vita privata di un premier non è mai stata motivo di dimissioni. E tra un incolore Andreotti e un frizzante Berlusca, sarei tentato di preferire il secondo, se non ci fossero risvolti penali.

Questo non ci esime però da alcune osservazioni sulle notizie che circolano, e che sembrerebbero avere ripercussioni politiche.

Gli ultimi eventi parlano chiaro: esiste una bellissima escort, che si è preoccupata di registrare un incontro con il presidente del Consiglio, e poi è andata da un magistrato.

Il paparazzo Corona è riuscito a ricattare centinaia di VIP con foto che ritraveano X con Y, e tutto questo gli ha dato notorietà, invece che condannarlo per quello che si è rivelato, uno spregiudicato  ricattatore.

Dopo una settimana di rivelazioni, leggiamo oggi su Repubblica che esiste già un inquietudine nella maggioranza, per come si stanno mettendo le cose:

[…]Nervosismo tangibile. Preoccupazione per il futuro. Il passaparola tra gli scranni della Camera diventa un ritornello: “Questa volta ne esce fuori? […]Come andrà a finire?”. Dubbi tanto diffusi che mercoledì proprio nell’emiciclo di Montecitorio era iniziata a circolare la voce del tutto infondata che il capo del governo si sarebbe dimesso il giorno successivo.

Si tratta a nostro avviso di una esagerazione giornalistica, poiché mollare tutto per qualche piccante relazione non penso sia saggio… però esiste un però…

Come osservato da Adriano Sofri (sempre su Repubblica) è un attimo passare dalle stelle alle stalle, in Italia. L’accostamento (ricordato da Giuliano Ferrara) è ad un fatidico 25 Luglio in cui Mussolini fu defenestrato dal consiglio del Gran Fascismo nel volgere di una notte.

Onestamente avremmo preferito che Ferrara non arrivasse a paragonare Mr B al Duce, avremmo preferito qualcosa di più vicino a Craxi, e all’hotel Rafael; abbiamo già descritto diffusamente gli eventi che portarono alla caduta della prima repubblica, e nonostante il nostro basso indice di gradimento per  la politica di Mr B, speriamo vivamente che la storia non si ripeta in quei termini (da hotel Rafael ovviamente, poiché il duce per noi è storia pre-democratica).

In conclusione, non pensiamo che il governo possa cadere per questo ma… questa maggioranza è tenuta assieme da politici che hanno sempre avuto più di un debito con un elettorato cattolico conservatore, e quindi la loro moralità è sul piatto dello scambio elettorale e dell’opportunità politica.