Tutta colpa delle guerre puniche!

Presto o tardi nel governo inizieranno le manovre per la “smarcatura progressiva”. Berlusconi ha sostenuto che il debito pubblico non è colpa sua, ma dei governi precedenti: cioé è sempre sua, perché è stato presidente del consiglio per 4 volte negli ultimi 17 anni! Ma noi intendiamo andare oltre: la colpa non è nemmeno della DC o della II guerra mondiale.

La colpa è delle guerre Puniche! Per la precisione la Seconda guerra punica (218 a.C. – 202 a.C.)  ha stremato l’impero Romano, oltre a farci temere gli elefanti come non mai. All’inizio il debito non era granché (qualche sesterzo di deficit approvato per l’emergenza) ma il sistema clientelare messo in piedi dai patrizi ha aggravato la situazione.

Sapete quanti interessi sono maturati in 2214 anni? Un fottio! I bancari non dimenticano!

Insomma la colpa è di Scipione l’Africano, non della megalomania, o dell’ottimismo non giustificato, a cui sta facendo seguito una manovra pericolosa. “tasso tutto io”

Perché dico questo? Perché nonostante la situazione sia delicata e solo un folle direbbe no a nuove tasse,  ci sono alcuni aspetti su cui non siamo d’accordo, e che il duo Tremonti-Berlusconi sta cercando di far passare con la scusa della “emergenza planetaria italiana”:

  • Se non si troveranno i fondi, il disegno di legge di Tremonti prevede tagli lineari alla spesa. E’ una cosa così folle che nessuno si era mai sognato di farlo. Mi immagino gli usceri che dicono alla pensionata in fila:”Avete presente il comune? Costava troppo, lo abbiamo ABOLITO!”
  • “Tasso tutto io”: far pagare di più i calciatori  o i politici sono idee apprezzabili ma che tradiscono una scarsa preparazione in economia tributaria e pure in intelligenza. Una Calderonata, insomma.
  • E’ stata inserita la deroga ai contratti nazionali del lavoro. In modo molto sofisticato, questo consentirebbe alle grandi aziende di indebolire l’articolo 18.  Un po’ come incoraggiare l’approccio Marchionne, che per bocca di Elkan molto probabilmente finirà per produrre auto fuori dall’Italia o per proporre qualche altro patto sindacale nel prossimo autunno

Infine, l’abolizione delle feste intrasettimanali è una classica berlusconata perché:

  • E’ una manovra solo di immagine, poiché in Italia la maggior parte delle feste sono religiose (sarà perché il cattolicesimo a sede a Roma?…)
  • E’ un indice che abbiamo chiesto favori indicibili alla BCE ed in cambio oltre alla manovrona, facciamo anche un tentativo di sembrare più lavoratori dello stereotipo dell’italiano che non fa nulla, tanto caro al nord Europa (e a Draghi, che non potrà sputtanarsi subito appena arrivato)
  • Devono ancora spiegare statistiche alla mano, quanto si guadagnerebbe in produttività.

Per cui alcune misure sono discutibili, altre un po’ surreali… speriamo solo di non cadere tutti assieme nel ridicolo