Miss Winchester

Spesso la stupidità di alcune persone rivaleggia con la loro follia: vale per i peggiori statisti della storia, e anche per i più infimi sublaterni.

Nel corridoio deserto la bionda Miss Winchester avanzava con prorompente sensualità. Le luci al neon accarezzavano il suo corpo voluttoso, e le incrostazioni di ruggine riflettevano rubiconde il suo corpo, estasiate da tanta bellezza.

L’intera fabbrica di cibo in scatola sembrava un tributo al suo raggiunto status sociale di project manager, ma la giornata era iniziata proprio male per lei.

Miss Winchester aveva impiegato parecchi minuti per sistemarsi la messa in piega, e nonostante le sue venticinque chiamate al cellulare del suo amorevole ciccino, il potente vice presidente della OCP non le aveva risposto. Lei aveva tentato di mantenere la calma, scacciando dai suoi pensieri la stupenda segretaria che ronzava sempre attorno al suo ciccino, forte del fatto che il suo stopendo corpo non temeva una tale rivale, almeno non per ora: ma si sa, gli uomini ogni tanto non danno troppo peso all’apparenza, e un corpo voluttuoso vale l’altro; la perfezione non è nelle loro corde sospirò tra se e sé mi Winchester, mentre entrava nel riparto di inscatolamento.

-Allora Mongomery Wisdol, come stanno andando le consegne?- chiese perentoria la miss.

-Abbiamo avuto dei problemi al rullo della catena di montaggio, e lo stavo sistemando – si giustifiò il giovane manovale

-E’ inaccettabile Mongomery! Che cosa hai fatto per tutto il giorno?!

-Ma…Martha,  è da ieri sera che ci lavoro…e sono stato qui tutta la notte.

-Non stai facendo abbastanza Mongomery! Vuoi forse che riporti questo penoso stato di cose alla dirigenza?

-Ma si è rotto il rullo…

-Ma va là! Basta giustificarsi Mongomery! Risolvi i-m-m-e-d-i-a-t-a-m-e-n-t-e  la situazione – ordinò Martha scandendo bene le parole – oppure tu con me ha chiuso.

E così dicendo si girò di scatto per andarsene, ma scivolo e cadde su una pozzanghera d’olio.